Editoriale

Cantieri in città, una lezione per la politica

E’ mai possibile ridurre una città in queste condizioni con la concentrazione dei cantieri? In Comune pensano di essere in una città di oltre oceano con tante possibilità di percorsi alternativi. C’era bisogno di aprire il canale di via Riva Reno in concomitanza con i lavori del tram?Vogliono imitare Milano che ha i Navigli. Mi chiedo se chi ha fatto questa scelta è mai stato sui Navigli dove l’acqua scorre per 365 giorni all’anno mentre la nostra acqua è stagnante. Sono contento per chi ha votato il sindaco ‘più progressista del mondo’ che spesso interviene senza mai parlare una volta dei veri problemi dei cittadini bolognesi!

Aldo Milesi  

Risponde Beppe Boni

Passano i giorni, i cantieri avanzano, e l'arrabbiatura dei bolognesi pure. Un' indagine di Cna effettuata con un questionario distribuito a mille associati ha certificato che le imprese coinvolte dai lavori in corso perdono il 20% del fatturato. Non c'è contrarietà preventiva ai lavori in quanto tali, le infrastrutture servono, ma bensì sul metodo con cui sono state adottate le decisioni e sulla concentrazione dei cantieri che stravolge la vita di Bologna. L'amministrazione comunale cita Draghi e promette di aumentare la cifra dei risarcimenti. Quindi altre spese. E chi risarcirà i cittadini dai disagi? Certo, non ci rimettono denaro e perdono solo la pazienza.Quindi su questo fronte, tante scuse e grazie. I bolognesi (e non) segnalano in gran parte problemi alla riorganizzazione della circolazione, come la mancata revisione dei tempi semaforici in base alla circolazione più complicata, incroci resi più pericolosi e soprattutto il restringimento di ampie aree stradali per far posto al tram. Si poteva pensare meglio il temporaneo assetto del traffico? Probabilmente sì, ma ormai è tardi. Certo è che un'ondata di critiche e osservazioni come sta accadendo oggi non si era mai vista. Speriamo che questa operazione insegni qualcosa alla politica e a chi amministra la città.

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