Due coniugi suicidi ad Altedo si aggiungono alla lunga lista di anziani coinvolti in casi simili. Non ho sentito una sola parola sulla terza età nei programmi elettorali recenti e il Pnrr nazionale ha ignorato il problema. Con l'aumento dei vecchi è un errore. Almeno il presidente eletto alla guida della Regione Emilia Romagna , Michele De Pascale, dovrebbe pensare a questo tema. Se davvero ha messo la sanità al primo posto.
Carlo Nadalini
Risponde Beppe Boni
Marito e moglie che si sono suicidati in un estremo gesto di disperazione e amore non ce la facevano più. Lei malata e sofferente, lui stremato nel doverle stare accanto sapendo che non ci sarebbe stata guarigione. Così lui le ha sparato e poi ha rivolto l'arma su se stesso togliendosi la vita a sua volta. Un biglietto firmato da entrambi spiega la scelta. Il male oscuro che li ha spinti verso questa definitiva soluzione si chiama solitudine. Si sentivano abbandonati, in balia di un destino che non riuscivano più a gestire. Avevano ottenuto l'impegno dell'assistenza sociale, forse avevano rapporti con conoscenti e familiari, ma dentro avevano il vuoto. Il dramma degli anziani che si sentono soli è difficile da intercettare. A volte la percezione che porta le persone ad una soluzione estrema è più forte della realtà. Eppure la sfera della sanità contempla anche questo nodo. E forse su questo punto bisogna lavorare di più e meglio. La cura di questa situazione limite non è scritta nei testi di medicina. A volte basta un sorriso, una parola, un'attenzione quotidiana fatta di piccoli gesti per convincere le persone fragili e avanti nell'età che vale la pena di lottare fino in fondo. La tragedia dei coniugi suicidi di Altedo è una lezione per tutta la società civile.