Editoriale

Educazione, famiglie e scuola alleati

Vorrei dire la mia in merito al suo commento sull'altruismo e sul borsello ritrovato. L'educazione civica è già materia di studio per 1 ora alla settimana. Tuttavia credo che il rispetto per gli altri non debba essere appaltato solo ad un'unica disciplina scolastica: tutti i docenti dovrebbero insegnare ai giovani come comportarsi. Ma, prima di tutto, l'educazione spetta ai genitori. Pure io ad ottobre 2023 ho trovato un portafoglio in un buchetta per la posta qui a Bologna. Ho contattato la proprietaria, una ragazza. E' venuta ritirare il portafoglio e a fatica mi ha ringraziato.I genitori non si sono degnati di salire per ringraziarmi. La scuola non può niente, se dietro non c'è una famiglia.

Maddalena Petroni

Risponde Beppe Boni

Giusto e sacrosanto. Il primo passo verso l'educazione e il rispetto delle persone parte dalla famiglia. Nel precedente commento avevo fatto l'esempio della scuola non per dire che questo aspetto della vita delle persone va appaltato solo a chi sta in cattedra e insegna educazione civica ma per sottolineare che la scuola stessa è il luogo deputato anche al confronto collettivo fra i ragazzi, il luogo primario dove si cresce studiando. La scuola forse non può fare tutto ma sicuramente può fare molto anche fuori dai programmi dei libri di testo. Qui i ragazzi si confrontano con gli altri, sono costretti a mettere impegno e ad apprendere i comportamenti oltre che le nozioni di italiano o matematica. E qui sta anche alla responsabilità personale degli insegnanti, alcuni più attenti altri meno, di guidare gli studenti verso il rispetto delle regole e l'educazione. La famiglia deve fare il resto. E le due realtà devono quindi integrarsi e agire insieme. Non sempre è facile quando certi ragazzi hanno alle spalle situazioni familiari degradate. E qui, a volte , gli insegnanti più sensibili se notano che qualcosa non va cercano di parlare con papà e mamme. Anche quest'ultimo aspetto non è previsto nei programmi ministeriali e non c'è nelle regole d'ingaggio, eppure tanti docenti fanno questo passo. Ecco perchè stare in aula con i giovani è il lavoro più difficile del mondo.

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