Editoriale

Palestina, le proteste a senso unico

Se avessimo in Italia quello strisciante regime autoritario di cui straparlano alcuni scrittori, intellettuali, politici di sinistra, sedicenti storici, per la folla di ragazzi, italiani e stranieri, fanatizzati da "cattivi maestri", che hanno bloccato per ore la stazione di Bologna sarebbe andata in un altro modo. L'occupazione sarebbe stata sciolta in pochi minuti, garantendo libertà e sicurezza. In Italia, quindi, c'è libertà di manifestare. Però da quella folla di contestatori non c'è stato nemmeno un accenno ai massacri del 7 ottobre e agli ostaggi israeliani. Penso che la grande maggioranza degli italiani lo capisca. 

Stefano Serafini

Risponde Beppe Boni

I circa duecento giovanotti che hanno bloccato la stazione di Bologna occupando i binari sono stati mobilitati dall'associazione Giovani palestinesi. Dentro al gruppone c'era di tutto: movimenti universitari di sinistra, anarchici, antagonisti. Tutta gente che protesta a senso unico. Non li abbiamo visti in piazza, e se c'erano non si sono fatti notare, all'indomani del massacro del 7 ottobre da parte di Hamas, che ha poi scatenato la reazione di Israele su Gaza. Nessuno li ha visti nemmeno protestare contro le stragi di civili dell'esercito russo in Ucraina. Eccoli qua gli antagonisti a senso unico, sempre pronti a creare caos quando si tratta di puntare il dito contro Israele. In ogni caso il gruppo della stazione non la passerà liscia. La polizia ha già identificato oltre una ventina di coloro che si sono presi la briga di bloccare il traffico ferroviario. E altre denunce arriveranno. Hanno ottenuto di fermare i tank israeliani su Gaza? Macché sono riusciti nella nobile impresa di mandare in tilt i treni facendo perdere tempo a centinaia di persone che viaggiavano per lavoro, che tornavano a casa, che stavano andando in vacanza. Dato di cronaca. A Palazzo d'Accursio è stata esposta la bandiera della Palestina. Non abbiano visto quella di Israele.

beppe.boni@ilcarlino.net

voce.lettori@ilcarlino.net