Elezioni Marche 2020, Acquaroli "Ma quale calato da Roma. Batterò il centrosinistra"

Il candidato del centrodestra: le Marche hanno bisogno di aria nuova. "C’è una cappa che ci soffoca, uniti daremo un futuro diverso"

Francesco Acquaroli, 45 anni, candidato del centrodestra a governatore delle Marche

Francesco Acquaroli, 45 anni, candidato del centrodestra a governatore delle Marche

Macerata, 24 giugno 2020 - "Ho alle spalle un percorso che mi ha visto fare prima il consigliere regionale, poi il sindaco della mia città e, cinque anni fa, sono stato scelto per le regionali. In tutte queste occasioni sono stato sempre calato da Roma? Credo che tutta questa polemica sia priva di fondamento, perché chi mi conosce e conosce il mio percorso politico sa quanto io sia legato alle Marche". Non dà peso alle parole dei suoi avversari che lo vogliono dipingere come il frutto di una mediazione concordata sui tavoli romani dai tre maggiori partiti di centrodestra, l’onorevole Francesco Acquaroli, deputato di Fratelli d’Italia e da lunedì candidato governatore per la Regione Marche. Una nomina che si è fatta attendere, visto che il 45enne ex sindaco di Potenza Picena (in provincia di Macerata) era stato proposto dal suo partito a metà dicembre, ma Lega e Forza Italia hanno sciolto le riserve solo sei mesi dopo.

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Onorevole Acquaroli come ha vissuto questi mesi di attesa?

"Sono sempre stato sereno perché convinto che la politica non sia una sfida personale. Se qualcuno ritiene che il mio apporto possa essere utile non mi sono mai tirato indietro, ma ci sono dei partiti che si sono riuniti più volte in un tavolo nazionale, che hanno discusso del futuro di tutte le Regioni che andranno al voto e a cui è normale spetti la decisione definitiva". In questi mesi, come è stato il suo programma? "Ho girato molto per il territorio e fatto diversi incontri, anche se l’emergenza Covid ha rallentato alcuni passaggi". E adesso? "Come mi ha detto un alto esponente del mio partito quando mi ha chiamato per dirmi che la nomina era stata ufficializzata, co mincio a correre". Crede che i dubbi palesati in questi mesi da Lega e Forza Italia possano condizionare anche la campagna elettorale? "Le fibrillazioni in politica sono una cosa normalissima, ma adesso che una scelta è stata fatta sono convinto che saremo tutti impegnati sullo stesso obiettivo: ricostruire le Marche, dove sono ancora evidenti le ferite del terremoto e liberarle da un sistema diventato autoreferenziale, una cappa che soffoca la nostra regione, le nostre potenzialità, le nostre energie migliori. Le Marche hanno bisogno di un cambiamento, perché il fallimento della politica di centrosinistra non lo certifica Francesco Acquaroli o Fratelli d’Italia, lo certifica lo stesso centrosinistra che non ha confermato come suo candidato il governatore uscente" (al posto di Luca Ceriscioli, è stato scelto il sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi, ndr)".  

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La sua coalizione sarà composta solo da partiti o ci sarà spazio anche per i civici? "Noi ci apriamo a tutte quelle energie che vogliano dare un contributo per la ripartenza della regione, non solo forze civiche, ma anche realtà sociali ed economiche legate al territorio. Siamo aperti a tutti quelli che si sentono alternativi al centrosinistra e a quella politica che non ha più una visione". Quali i punti del suo progetto? "Ci sono quattro punti fondamentali: ricostruzione post sisma, sanità, lavoro e infrastrutture. Una ricostruzione vera per i territori, una sanità che metta al centro le professionalità e il merito, il lavoro che, dopo il Covid è diventato un’emergenza per molti e le infrastrutture perché siamo una regione isolata, che ha necessità di farsi sentire sui tavoli che contano. C’è un gap infrastrutturale che riguarda l’intera dorsale Adriatica e che va colmato se vogliamo parlare davvero di sviluppo turistico ed economico". © RIPRODUZIONE RISERVATA