Montagna Emilia Romagna, come salvare l’Appennino: soggiorni studio e sport

Formazione e opportunità di lavoro, l’idea del comitato anti-seggiovia del Corno alle Scale e dei Verdi per un turismo “meno impersonale” e che sia sinonimo di “abitare”

Bologna, 12 gennaio 2023 – L’Appennino è ancora senza neve, e come se non bastasse al disastro climatico si sono aggiunti anche atti di vandalismo. Per fortuna, ci sono iniziative che, in attesa di aiuti e ristori dal governo, provano a ripensare ad un altro Appennino più sostenibile e meno ‘mordi e fuggi’. È l’idea del comitato anti-seggiovia del Corno alle Scale e dei Verdi che pensano a dei soggiorni studio e sport in montagna per l’Emilia Romagna.

Ripensare l’Appennino sostenibile e abitabile

Quello dell’Appennino senza neve è un disastro annunciato da temperature ancora troppo calde, considerata la stagione. Nonostante sia un problema collettivo, la grande assente tocca soprattutto gli esercenti delle montagne. Mentre sul tavolo del governo si discutono sostegni per impiantisti ed albergatori, il comitato anti-seggiovia del Corno alle Scale insieme ai Verdi pensano ad una strategia alternativa per guardare l’Appennino e ripensare il modo di vivere la montagna, a partire dalle scuole, con progetti a lungo termine.

Queste le premesse dell’incontro di ieri tra il comitato "Un altro Appennino è possibile", promotore del ricorso al Tar che sta bloccando la nuova seggiovia fino al Lago Scaffaiolo, e la consigliera regionale dei Verdi Silvia Zamboni

Tanti gli argomenti sul tavolo, a partire dallo stop ai mezzi a motori sui sentieri escursionistici, oggetto già di una interrogazione dei Verdi in Regione. Ma soprattutto si è condivisa la necessità di maggiori progetti e investimenti sull'Appennino per creare opportunità di lavoro e promuovere la presenza duratura sul territorio, “Molto di più rispetto a ristori momentanei, certamente necessari nell'immediato, ma non risolutivi nel medio-lungo termine", afferma il comitato.

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Soggiorni studio e sport in Appennino: l’idea

Tra le varie idee c’è quella di soggiorni studio e sport in montagna per i ragazzi. L’idea è quella di educare alla vita in montagna che si differenzi da un tipo di turismo frettoloso e superficiale.

Spiega il comitato: "Si è trovato pieno accordo sulla necessità di coinvolgere le scuole di tutta la regione affinché agli studenti siano offerte occasioni di conoscenza della montagna, della sua biodiversità e della sua ricchezza storica e culturale.

La soluzione per rilanciare l'Appennino potrebbe essere a portata di mano: soggiorni di studio e di formazione sportiva, visite di prossimità che consentano ai cittadini di domani di rilanciare non un turismo impersonale e privo di identità, ma una modalità di fruizione del territorio traducibile nella parola 'abitare'".

Creare opportunità di lavoro in montagna

La direzione di Un Altro Appenino è possibile è quella di dare una "prospettiva reale ai problemi dell'Appennino, non una panacea illusoria come una nuova seggiovia". Nello specifico, sul tavolo si è discusso anche delle opportunità di lavoro in Appennino “che si potrebbero generare se si finanziasse una capillare manutenzione dei sentieri escursionistici, così pure se si istituissero servizi di trasporto navetta a chiamata, per residenti e visitatori".

Nel frattempo, il comitato dopo il summit coi Verdi auspica "disponibilità e convergenza di intenti” che possa “essere manifestata anche da altre forze sociali e politiche o amministratori che desiderino confrontarsi con il comitato su analisi e proposte per la tutela dell'Appennino ed il sostegno all'economia montana".