"Ridurre gli utili di Aset, e i conseguenti proventi distribuiti al Comune, per ridurre la Tari". La proposta, ricorda Bene Comune, è stata avanzata da M5S nel consiglio comunale di lunedì, ma è stata respinta con la conferma dell’aumento del 5,6% della Tari. La stessa proposta era stata presentata e discussa da Bene Comune in un consiglio comunale del luglio 2008. In quella occasione si era messo in evidenziava "che era possibile ridurre le tariffe di acqua e rifiuti riducendo i canoni che Aset pagava ai Comuni proprietari (Fano per il 97%). Sui canoni intervennero anche gli ispettori ministeriali secondo i quali in tariffa erano inseribili solo i costi operativi di gestione, i costi comuni e i costi d’uso del capitale, mentre i canoni pretesi dal Comune non hanno tali caratteristiche e quindi è illegittimo il loro inserimento in tariffa".
"Non si capisce – continuano da Bene Comune – perché Aset debba fare utili milionari (sui quali paga milioni di euro di tasse allo Stato) per poi distribuire il rimanente ai Comuni. Riducendo le tariffe di acqua e rifiuti si darebbe una boccata di ossigeno a famiglie e imprese e il Comune potrebbe recuperare i minori introiti tassando progressivamente i redditi maggiori". La maggioranza ha respinto la proposta perché, a loro dire, "riducendo gli utili di Aset ci sarebbe stata elusione fiscale e i Comuni soci di Aset potrebbero intentare un’azione legale contro il Comune per una minor entrata dei proventi Aset. Ragionamenti che possono valere per società quotate in borsa, come Hera, che al 47% è in Marche Multiservizi, non per una società pubblica come Aset. Motivo in più per Aset di non fondersi con Mms, restare pubblica e semmai unirsi ad altre società pubbliche in una Azienda speciale".
Visto l’aumento del 5,6% della Tari, il Pd con un emendamento approvato all’unanimità, ha introdotto una riduzione tariffaria del 10% a favore di musei, biblioteche, scuole, luoghi di culto e associazioni cittadine. "Si tratta di realtà e istituzioni – fa notare la capogruppo Agnese Giacomoni – che hanno continuato a erogare servizi anche durante la pandemia. Alcune di queste istituzioni stanno anche accogliendo i profughi ucraini".
an. mar.