Un migliaio in lacrime per Andrea "Giochiamo di squadra per i tuoi cari"

Don Steven parla alla folla di Marotta, accorsa ai funerali del cestista Sciarrini: "Sei in buone mani"

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di Sandro Franceschetti

"Andry, affidati a Gesù, perché Lui è il più grande allenatore". A celebrare il rito funebre di Andrea Sciarrini, ieri pomeriggio, alla chiesa di San Giovanni Apostolo, è stato don Steven Carboni, parroco a Fossombrone, ma originario di Marotta e amico da sempre di Andrea, con cui da ragazzo ha anche fatto qualche partitella a basket.

"Sei in buone mani – ha proseguito il sacerdote, affiancato durante la liturgia da don Enrico Secchiaroli e da don Egidio Bugugnoli – e di tutto il bene che hai fatto, e ne hai fatto tanto, non andrà perduto nulla".

Parole pronunciate davanti ad un’autentica folla, perché a dare l’estremo saluto ad Andrea, il cestista, marito e papà di quarant’anni vittima di un malore fatale sabato sera, mentre era in casa con la moglie Ilaria e le figliolette di 10 e di 4 anni e mezzo, c’erano quasi mille persone, che hanno gremito sia l’interno che il sagrato della grande chiesa di Marotta nord.

"E’ necessario che ora si crei un gioco di squadra attorno a tua moglie, le tue figlie, tua mamma e tuo fratello – ha ripreso il sacerdote proseguendo con i richiami allo sport tanto amato da Andrea -. Tutti dobbiamo affidarci al grande allenatore Gesù. Abbiamo bisogno di essere una squadra. La tua partita continua dalla tribuna speciale in mezzo ai santi, sostienici perché ne abbiamo un gran bisogno. Fai il tifo per noi, in modo che riusciamo a far girare la palla a spicchi nel migliore dei modi".

Frasi toccanti, seguite con un silenzio e una commozione generale difficile da descrivere, sia all’interno che fuori dal luogo di culto.

Una dimostrazione di affetto davvero straordinaria, quella tributata a Sciarrini, sia da parte della comunità marottese, che dai tantissimi sportivi marchigiani che hanno avuto modo di conoscerlo per il suo impegno nel mondo del basket, come giocatore, allenatore e organizzatore di importanti eventi come la ‘Summer League’ di Senigallia e il ‘College Basketball Tour’ in giro per le Marche.

Tantissime, soprattutto sul sagrato, le magliette del ‘Marotta Basket Asd’ (la società dove militava attualmente), indossate sia dai suoi compagni di squadra che da molti bambini del settore giovanile.

Presenti, tra le autorità, il sindaco di Mondolfo Nicola Barbieri, il suo vice Carlo Diotallevi e il presidente della Federazione Italiana Pallacanestro Marche Davide Paolini, che già nell’immediatezza della tragedia disse: "Il consiglio e i tutti i collaboratori della Fip, attoniti, si stringono con affetto alla famiglia". Quasi surreale, ad esprimere un dolore che è difficile da descrivere, è l’immenso silenzio che ha accompagnato tutto il rito e anche l’uscita del feretro dalla chiesa.

Solo lacrime a rigare il volto di molti: giovani, adulti e anziani, finché alla partenza del carro funebre dal sagrato, un lungo, affettuoso, applauso ha accomunato tutti i presenti; un applauso intenso, come a ricordare che Andry è, e sarà sempre, un campione dei valori più autentici dello sport e della vita.