"Ceriscioli al top, va candidato lui"

Cesetti: sul Covid ha agito da leader e ora ha un alto gradimento, da irresponsabili non garantire la continuità

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Il Covid ha cambiato le carte in tavola, capovolgendo in meglio il gradimento su Luca Ceriscioli che, pertanto, merita di continuare a fare il presidente delle Marche. Ne è convinto l’assessore regionale al Bilancio, Fabrizio Cesetti, che torna a rilanciare la candidatura di Ceriscioli per un secondo mandato alla guida della Regione, al posto del candidato designato dal partito Maurizio Mangialardi.

Assessore Cesetti, perché ancora Ceriscioli?

"Le cose sono cambiate, chi ha pensato di sostituire Ceriscioli lo ha fatto parlando di una percezione negativa nei suoi confronti, pur ammettendo l’enorme lavoro fatto. Oggi quella percezione è del tutto diversa, gli ultimi mesi con tutta la questione del Covid-19 hanno dato a Luca Ceriscioli l’opportunità di mostrare la statura di leader che già aveva, un leader che decide le cose di sue competenza e se ne assume le responsabilità".

Sono stati anni difficili, nell’emergenza terremoto il gradimento per Ceriscioli non c’è stato, oggi con il Covid invece sì. Perché è convinto che Ceriscioli è la persona giusta per vincere le prossime elezioni?

"Intanto bisogna tener conto delle emergenze impreviste che ci siamo trovati a fronteggiare, prima l’emergenza Airdorica sull’orlo del fallimento, poi i terremoti e oggi l’epidemia. Insieme a questo abbiamo dovuto gestire la riforma delle province, la crisi del credito e dei distretti industriali. Di sicuro non è un quadro semplice, eppure siamo riusciti ad avere un bilancio solido e domani (oggi per chi legge, ndr) porterò in Consiglio regionale una manovra di quasi 250 milioni di euro, una cosa enorme che si aggiunge ad un bilancio solido e generoso. Il lavoro è stato ottimo sempre, secondo me anche durante il terremoto, lo dicevano pure quelli che lo volevano mandar via. Abbiamo attuato il programma, abbassato il debito, diminuito la pressione fiscale, aumentato gli investimenti. Oggi chi non lo voleva dovrebbe fare un passo indietro e richiamarlo, far fare a Ceriscioli non uno ma due passi avanti".

Come vede un secondo mandato Ceriscioli?

"Stiamo lavorando su situazioni fondamentali, i nuovi ospedali, Amandola, Fermo, il Salesi, l’Inrca, abbiamo da gestire le aree di crisi complessa, che siamo riusciti a far riconoscere per due zone strategiche della Regione, e soprattutto c’è da concludere la partita devastante contro il Covid che Ceriscioli ha gestito alla grande. Chiunque dovesse arrivare dopo di lui, avrebbe comunque bisogno di troppo tempo per capire questa situazione emergenziale, tempo che non ci possiamo permettere".

Dunque, è un grazie e arrivederci a Mangialardi candidato?

"Mangialardi è una ottima risorsa, è giovane, si può candidare con noi, perché io pure voglio essere della partita, e fare l’assessore, tra cinque anni potrà far lui il presidente. Io dico che è cambiato il mondo, l’emergenza Coronavirus ha diviso la storia tra un prima e un dopo, ma c’è anche un durante da gestire bene, per tornare ad un dopo che sia il più possibile uguale al prima. Non c’è niente di sentimentale in queste mie parole, solo la razionalità, del resto sono convinto che la politica sia una disciplina e come tale va esercitata".

Che ne pensa di votare a settembre?

"Per aprire le scuole e poi richiuderle subito per allestire i seggi? Io dico che è una follia, sono per votare a luglio, già lo dicevo prima di Pasqua, a settembre e ottobre potremmo essere di nuovo in un tempo grave e non possiamo permetterci di sprecare nemmeno un giorno. E dico che bisogna votare per Ceriscioli presidente, l’ho detto alla mia federazione di Fermo e lo dirò al segretario regionale del Pd, è da irresponsabili non garantire la continuità proprio in questo momento storico".