Donati: "I fatti dopo le parole"

I primi passi verso la realizzazione dell’emodinamica a Fermo fanno ben sperare, con l’augurio che non sia la solita illusione. Lo sottolinea il segretario Cisl Giuseppe Donati che commenta la volontà dell’Area vasta 4 di formare cinque infermieri e due oss per attività angiografica è un primo passo ma è solo un buon auspicio per ore. A darne notizia il parlamentare leghista Mauro Lucentini, a lui si rivolge Donati nel sottolineare: "Attivare un servizio di emodinamica comporta, come ben saprà, sforzi organizzativi, professionali e tecnologici cento volte superiori. Aver lasciato un’intera provincia senza un Servizio di Emodinamica per anni è stato un fatto di inaudita gravità. Peggio ancora aver giocato politicamente su questo, perché la politica regionale del tempo, compresi gli esponenti di maggioranza eletti a Fermo, prima ha illuso i cittadini quando addirittura la Cassa di Risparmio di Fermo aveva trovato i vecchi due miliardi di lire del tempo per acquistare la tecnologia necessaria e metterla a disposizione della Ausl n. 11 poi, vergognosamente, ha preferito dislocare emodinamica ad Ascoli Piceno con la scusa che era area di confine con l’Abruzzo, tagliando fuori tutta la costa". Donati ricorda che all’attivazione di Ascoli sono seguite quelle di Pesaro e di Macerata: "Fermo e la sua Provincia sono state sempre considerate dalla politica un inciampo. Qualcosa che c’è ma era meglio non vi fosse. Oggi per dare davvero ottimismo servirebbe un atto formale, chiaro, inequivocabile politico che dica chiaramente tempi, luoghi e modalità di attivazione del servizio di emodinamica. Nelle Marche non si trovano più medici emodinamisti e per formarne di nuovo ci vogliono anni. Non c’è più una scuola per questi professionisti. Infatti Macerata, rischia di dover chiudere emodinamica perché non ha più medici". A Fermo si è sempre investito meno che altrove, il personale è risicatissimo, manca una visione di sistema che ancora una volta premia Ascoli a discapito di Fermo.