
L’ecocentro rimarrà ancora per molto nella sua posizione attuale
In altre nuove faccende affaccendata la società Sgds corre il rischio di dover mettere in standby servizi e progetti anche di rilievo non riuscendo altrimenti a badare a tutto e bene. Per importanza al primo posto delle altre faccende in cui la partecipata si trova impegnata è la gestione del porto turistico, mentre il primo servizio da mettere in aspettativa probabilmente riguarderà la riqualificazione dell’ecocentro di piazzale Carducci e il suo trasferimento in un altro sito più ampio ed adeguato, liberando al contempo l’area in cui si trova per realizzarvi insediamenti qualificati così da offrire un aspetto decente della città in quello che costituisce il suo ingresso a sud. Abbiamo chiesto al presidente della partecipata, Giovanni Lanciotti le sue valutazioni in proposito. Le spiega nei questi terminii: "Lo stato attuale è che si sta ancora utilizzando la struttura esistente. È in corso una valutazione per uno spostamento. Tuttavia, per il momento, l’ecocentro rimane nella sua posizione attuale, e non c’è una decisione ferma o un piano immediato per spostarlo domani, dipende dall’urgenza della questione relativa al trasferimento ed alle esigenze dell’amministrazione in merito alla destinazione dell’area del piazzale Carducci".
Il problema dei problemi è il reperimento dell’area in cui insediare il nuovo ecocentro. Ogni volta se ne indichi qualcuna scoppiano le contestazioni e le minacce di ricordarsene al momento del voto da parte di residenti per i quali la distanza della proprie abitazioni dalla struttura potrebbe essere accettata solo se indeterminata. Stando così le cose ne consegue che l’impianto si trova lì dal tempo dei tempi e rischia di restarvi altrettanto. Il primo sito preso in considerazione per trasferirvi l’ecocentro, anche perché a debita distanza dalle abitazioni, è stato il parcheggio ubicato sulla destra per chi va verso il mare del sottopasso ferroviario di via Solferino. Senonché una vera e proprio levata di scudi contro è stata attuata dagli albergatori secondo cui si dava una cattiva immagine di Porto San Giorgio ai turisti che provenienti dall’autostrada entravano in città per via Solferino passando davanti all’ecocentro. Sito quindi bocciato, come bocciati sono stati quelli individuati in contrada Santa Vittoria.
Il cruccio del sindaco Valerio Vesprini è che Porto San Giorgio sia povero di territorio e le sue colline sono vincolate paesaggisticamente, per cui è difficile trovare uno spazio. Da qui l’idea di chiedere collaborazione a Fermo che di territorio ne ha tanto. Ma pare che è una strada più difficile del previsto da percorrere e come lascia capire e ammette lo stesso Lanciotti, l’ecocentro verrà posto in quarantena.
Silvio Sebastiani