Il caso FantaSanremo raccontato in una tesi

Dal Bar Corva alla Luiss è un attimo. Il gioco è finito al centro del lavoro di una studentessa romana che si è laureata in marketing. Relatore Giorgino

Migration

Dopo aver coinvolto 50mila giocatori, attratto 30mila follower fra Instagram, Facebook e Twitter e essere approdato sui più importanti media nazionali, il FantaSanremo diventa anche oggetto di una tesi di laurea. A scegliere il gioco nato nel Bar Corva da Papalina come materia di studio per il suo elaborato Antonella Buccetti, 24enne romana, che ha incentrato sul ’caso FantaSanremo’ la sua tesi di laurea magistrale in Marketing alla Luiss.

Una scelta appoggiata pienamente dal suo relatore Francesco Giorgino, uno dei volti più noti fra i conduttori del Tg1 e docente dell’ateneo romano, che si è rivelata vincente visto il brillante 110 con il quale Antonella è stata proclamata dottoressa. "Per me il Festival di Sanremo è una religione – racconta la ragazza – e quando ho visto su Twitter che si iniziava a parlare di questo gioco ho detto ’Devo assolutamente giocare’. Nel frattempo si avvicinava la scadenza per la scelta dell’argomento della mia tesi in Marketing management e, unendo l’utile al dilettevole, ho ragionato sul fatto che l’idea che hanno avuto i ragazzi del FantaSanremo si riconduce alla strategia della gamification, particolarmente utilizzata in ambito scolastico ed educativo, ma mai analizzata rispetto a dei casi inerenti il mondo televisivo".

Con la sua intuizione Antonella ha subito convinto il prof. Giorgino: "Ho pensato di rivolgermi a lui perché sapevo che, oltre ad essere un uomo di televisione, avrebbe compreso il mio intento di trattare un argomento originale, fuori dagli schemi del nostro corso di laurea. E infatti mi ha supportata e seguita tantissimo – prosegue –, lasciandomi carta bianca e spronandomi a dare rilevanza all’interno del nel mio lavoro al ‘caso’ FantaSanremo". Nello specifico infatti Antonella, attraverso un modello sperimentale, ha indagato come la presenza del gaming FantaSanremo abbia influenzato l’atteggiamento del pubblico nei confronti del festival della canzone italiana e in particolare se questa relazione fosse stata più forte per la ‘generazione z’, per definizione i giovani nati fra il 1997 e il 2012.

Per raccogliere le informazioni la giovane neo dottoressa ha contattato i ragazzi della Fif (Federazione italiana FantaSanremo): "Ci siamo sentiti a febbraio quando l’argomento FantaSanremo stava iniziando a farsi largo nei social. Ho chiesto loro come era nato il gioco, che cosa si aspettavano e quali erano gli influencer e le testate giornalistiche che ne avevano parlato". E come hanno reagito alla tua tesi? "Erano emozionati! Ho inviato loro la tesi e mi hanno invitato al Bar Corva da Papalina". In conclusione. Perché il FantaSanremo ha funzionato cosi tanto? "Il marketing e il gioco – risponde Antonella – affondano le loro radici nella psicologia. Una persona fa una cosa perché si diverte e i social hanno contribuito in maniera fondamentale alla sua diffusione".

Lorenzo Girelli