Fatture false, imprenditore alla sbarra

Un imprenditore di Montecosaro è stato rinviato a giudizio per frode fiscale ed emissione di fatture false, per un totale di 400mila euro. Le fatture, relative a pellami mai consegnati, hanno consentito di evadere tasse. Il sequestro di beni è stato disposto per l'importo delle imposte evase.

Fatture false, imprenditore alla sbarra

Fatture false, imprenditore alla sbarra

Aveva effettuato 400mila euro di fatture false per una compravendita di pellami e cuoio, ma in realtà la ditta non si era mai occupata di quel settore commerciale. Le fatture, per una merce mai consegnata, avevano solo agevolato un imprenditore di Montecosaro ad abbattere notevolmente la base imponibile soggetta a tassazione e versare meno imposte. Per questo motivo un imprenditore fermano, dopo essere finito nel mirino della Guardia di Finanza, è stato rinviato a giudizio per frode fiscale ed emissione di fatture false. L’operazione era nata da un’attività investigativa che ha riguardato la contabilità aziendale di un’azienda di commercio di pelli e cuoio a Montecosaro, chiusa circa sei anni fa. Dall’analisi dei documenti e da altre attività sul campo, era emerso che l’imprenditore aveva, stranamente, fatto acquisti di pellami piuttosto ingenti. Le fatture, per oltre 400mila euro, provenivano però da una società di Fermo già finita nel mirino del Gruppo delle Fiamme Gialle fermane. La cosa singolare era stata che questa società non vendeva affatto pelli e cuoio. Quelle fatture, che dunque erano del tutto false, erano però servite all’uomo di Montecosaro per registrare nella contabilità delle spese ingenti, così da evadere la tassazione. Conclusi gli accertamenti, su richiesta della Procura della Repubblica, il giudice per le indagini preliminari aveva emesso una misura cautelare reale, disponendo il sequestro, anche nella forma per un equivalente, di beni e valori, fino a concorrenza delle imposte evase, per oltre 265mila euro. Al termine delle attività effettuate gli investigatori avevano rinvenuto e messo sotto sequestro disponibilità finanziarie e una villa di particolare pregio situata nel comune di Anzio, in provincia di Roma, tutto facente parte del patrimonio dell’imprenditore di Montecosaro, anche lui, prima indagato e poi rinviato a giudizio.

Fabio Castori