Camminare per vivere, per stare insieme, per curarsi e consolarsi. Erano in tanti ieri a camminare vestiti di rosa, con la maglietta simbolo della Lilt che ha organizzato una giornata di prevenzione, di riflessione forte, per far capire che la malattia oncologica si evita con un corretto stile di vita, una giusta alimentazione e il movimento fisico. Il modo migliore per raccontare tutto questo è mettersi in cammino, ha sottolineato il vescovo Rocco Pennacchio: "Camminare per un cristiano è esperienza, è una metafora della vita dell’uomo. Non è girare senza meta. Oggi siamo qui anche per ribadire l’importanza della medicina e della ricerca". Anche il prefetto Edoardo D’Alascio ha indossato la maglietta rosa: "La solidarietà è attenzione verso gli altri in ogni momento, questa è l’essenza di un impegno che oggi qui viene rappresentato in pieno". Un tempo prezioso, ha sottolineato l’assessore alle pari opportunità Micol Lanzidei, quello che dedichiamo a noi stessi e agli altri, percorrendo la strada della prevenzione. Lo sport è la chiave magica per tutto, aggiunge l’assessore Alberto Scarfini, mentre l’oncologo Luigi Acito raccomanda di camminare in maniera veloce almeno 20 minuti al giorno, per prendersi davvero cura di sé. Silvia, che da Acito è stata curata, racconta che la malattia sceglie chi colpire, l’importante è non rendere terreno fertile al tumore: "Abbiamo fiducia nella scienza e nel cielo, fare attività fisica di 45 minuti per un paziente oncologico è importante come la chemio". Le donne si organizzano e fanno sport insieme, c’è la Dragon boat, per vogare in mare in squadra, o la Nordic walking, camminare con i bastoncini sempre in gruppo. Sport che vuol dire fiducia, speranza, prevenzione.
Angelica Malvatani