Massacrato in strada a Montegranaro: sette ragazzi nei guai

Era successo all’alba in via Gramsci. Sette giovani denunciati. Il ferito è un 30enne di origini libiche

Montegranaro (Fermo), 27 ottobre 2022 - Mentre in due lo massacravano a calci e pugni, gli altri cinque li spalleggiavano. Un vero e proprio massacro del ’branco’ quello che si è consumato a Montegranaro ai danni di un 30enne di origini libiche e per il quale i carabinieri hanno denunciato alla Procura di Fermo sette ragazzi del luogo responsabili, a vario titolo, di lesioni personali aggravate ed omissione di soccorso. Il brutale episodio risale alle prime ore dell’alba del 2 ottobre, quando gli uomini del Radiomobile della Compagnia di Fermo sono intervenuti in via Gramsci, in ausilio ai sanitari del 118 impegnati a soccorrere un giovane ferito, ma poco collaborativo, poiché in evidente stato di alterazione dovuta all’abuso di bevande alcoliche, come poi è stato confermato dalle successive analisi eseguite in ospedale. In un primo momento, dalle iniziali e confuse informazioni rese dalla vittima, i militari intervenuti avevano ipotizzato che il giovane - il quale effettivamente si muoveva con equilibrio precario - fosse caduto battendo il capo a terra.

I carabinieri hanno ricostruito con accuratezza quanto accaduto
I carabinieri hanno ricostruito con accuratezza quanto accaduto

Da accertamenti più approfonditi però i carabinieri di Montegranaro, anche attraverso l’acquisizione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti sul posto, hanno accertato che il libico era stato vittima di un vero e proprio pestaggio ad opera di due ragazzi che lo avevano prima colpito con pugni al volto e poi, una volta finito a terra, avevano continuato a infierire con calci, anche alla testa. All’aggressione avevano assistito altri cinque giovani che, pur non avendo partecipato attivamente all’azione, non erano intervenuti in difesa della vittima e, peggio ancora, non avevano allertato i soccorsi. Infatti, subito dopo l’azione violenta, il ’branco’ si è dileguato lasciando il malcapitato esanime, steso in mezzo alla strada, con l’ulteriore pericolo di essere travolto dai veicoli in transito.

L’azione è stata talmente violenta da causare al 30enne lesioni traumatiche alla testa ed all’occhio sinistro, con una prognosi iniziale di 40 giorni. Gli uomini dell’Arma, con un’indagine tempestiva ed articolata - anche attraverso l’assunzione di alcune testimonianze - sono riusciti a ricostruire l’intera vicenda. Il libico, in buona sostanza, era stato allontanato da un locale della zona poiché ubriaco, ed aveva tentato più volte di rientrare, ma alcuni presenti lo avevano bloccato, cercando di dissuaderlo. Il 30enne aveva quindi iniziato a minacciarli e a spintonarli, provocando la reazione di uno di loro che gli assestava alcuni pugni al volto, seguita da quella di un secondo che, quando ormai l’extracomunitario era già a terra ed indifeso, lo aveva colpito con violenti calci anche alla testa, al pari del primo aggressore.

Nella circostanza, come detto, nessuno dei presenti si era preoccupato di prestargli soccorso né di avvertire le autorità. Al termine delle indagini i carabinieri hanno denunciato i due aggressori materiali alla Procura per i reati di lesioni aggravate in concorso e per omissione di soccorso. Quest’ultimo reato è st ato contestato anche ai cinque giovani ’spettatori’ dell’aggressione.