REDAZIONE FERMO

Non solo problemi psichiatrici: "Combattiamo noia e solitudine"

Ecco Psiche 2000, Luana Fermana: "Abbiamo lavorato per cambiare l’associazione e farla evolvere"

L’associazione Psiche 2000

L’associazione Psiche 2000

Quando l’anima fa male, serve un abbraccio, una presenza vicina che non giudichi, serve non essere soli. È nata per questo l’associazione Psiche 2000, una delle associazioni protagoniste del calendario allegato oggi al nostro giornale, in origine erano un gruppo di famigliari di persone con problemi psichiatrici, oggi c’è questo e molto altro. La presidente è Luana Fermana, parla di una grande fatica ma anche di grande soddisfazione: "Quest’anno abbiamo lavorato per cambiare l’associazione, per farla evolvere. C’è il gruppo Ama per i famigliari, lo sportello di ascolto, ma c’è molto che abbiamo costruito per i ragazzi. Abbiamo capito nel tempo che hanno bisogno di spazi e di incontri di qualità abbiamo tanti laboratori, professionisti che li seguono, educatori, il maestro di ballo, il maestro d’arte, tutti professionisti noti e riconosciuti. Al cuore di tutto c’è il laboratorio di cucina e poi il gruppo di ping pong che è organizzato in squadra, per fare esperienze, viaggiare, partecipare ai campionati. Il sogno è costruire un gruppo musicale, ci stiamo lavorando con gli assistenti sociali dell’Ast". Ogni attività è dedicata alle persone seguite, tutti uomini e donne dai 20 in su: "I nostri nemici sono la noia, la solitudine, noi proviamo a mettere nella vita di queste persone cose belle, non facciamo riabilitazione, costruiamo un ambiente accogliente e non giudicante. Oggi possiamo contare di nuovi locali al Sagrini, sono ex locali parrocchiali, spazi ampi, comodi, che stiamo arredando con aiuto della fondazione Carifermo e fondazione Rombutis. Li teniamo aperti due o tre volte la settimana e ci si può ritrovare, vedere una partita, fare giochi, una chiacchierata, condividere esperienze". Un tempo difficile, il nostro, il disagio mentale è forte, i servizi per le persone che hanno più di 18 anni non esistono, il volontariato copre un vuoto grande. Ci si stanca mai? "La motivazione c’è ed è forte, noi stessi del direttivo siamo famigliari, la spinta ci viene da dentro, potevamo stare a casa e dire quanto siamo sfortunati e abbiamo invece pensato di creare cose. Cerchiamo di essere professionali, di collaborare con Ambiti, Ast, comuni, conosciamo la solitudine dei famigliari che non sanno a quale santo votarsi, nel vedere questi ragazzi stare a casa senza fare niente". Cosa c’è dietro il dolore dei giovani che finiscono spesso in depressione, in difficoltà, senza sapere a chi chiedere aiuto? "A volte vediamo ragazzi che non hanno niente di sbagliato e invece si sentono inferiori, non riescono a reggere la competizione, situazione difficile e pesante. È un tempo complicato, speriamo che l’anno che si apre sia più gentile con tutti noi, con i nostri giovani. Abbiamo vissuto una cena di Natale emozionante, i nostri ragazzi hanno cucinato per ospiti illustri, dal Vescovo al sindaco a Padre Sante, medici, assessori. Ecco, in quel momento non c’erano differenze, solo la voglia di stare insieme con i tempi lenti, l’accoglienza vera, il piacere di andare piano". Angelica Malvatani