Schede contestate: il Tar sollecita il Comune

I giudici hanno intimato la consegna dei quattro originali entro venti giorni. Il ricorso di Alessandrini verrà discusso il 12 ottobre

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L’udienza al Tribunale Amministrativo delle Marche per dirimere la questione delle quattro schede elettorali contestate dall’ex candidato sindaco, Fabiano Alessandrini, è fissata per il 12 ottobre ma, per poter disporre del materiale su cui ragionare, i giudici del Tar Marche hanno bisogno di avere sottomano gli ‘oggetti del contendere’ che, sorpresa, al momento, non sono state prodotte. Sono ampiamente trascorsi i 20 giorni concessi dal Tar al Comune (il ricorso è stato presentato il 12 luglio e notificato in quegli stessi giorni all’ente, oltre che alle controparti e nessuno si è costituito in giudizio) per produrre una documentazione indispensabile per dirimere la spinosa questione e fare finalmente chiarezza sulla effettiva regolarità delle operazioni di spoglio del primo turno delle elezioni amministrative dello scorso giugno. Spoglio che aveva visto escluso, per un solo voto, il candidato sindaco del centrosinistra, Fabiano Alessandrini, a favore del candidato del centrodestra, Gionata Calcinari, poi sconfitto al ballottaggio, dall’attuale sindaco Alessio Pignotti (civico). A distanza di quasi due mesi, dunque, dal Comune non è stato inviato alcunché, motivando la mancata evasione della richiesta del Tribunale amministrativo con il fatto che le schede non sono più nella disponibilità dell’ente, ma sono state consegnate in Tribunale, a Fermo.

Che tradotto in maniera poco elegante, equivarrebbe a dire ai giudici del Tar che, se vogliono, se le vadano a cercare lì. Peccato che i giudici siano di tutt’altro avviso, tant’è che giusto due giorni fa, hanno inviato un sollecito al Comune, intimandogli di consegnare gli originali delle quattro schede elettorali entro 20 giorni. Qualora questa seconda richiesta vada a buon fine, il materiale dovrebbe finire in mano ai giudici per la fine di settembre, per cui ci sarebbe il tempo utile per una attenta disamina delle quattro schede contestate prima dell’udienza del 12 ottobre (senza necessità di poco opportuni rinvii) ma, di fronte a quella che può essere interpretata come una mancanza di collaborazione verso il Tar, il ricorrente Fabiano Alessandrini (al quale basterebbe il riconoscimento di una sola scheda valida per essere riammesso nel ballottaggio da disputare ex novo contro Pignotti) è sbottato: "Che cosa c’è da nascondere? Non è interesse di tutti fare chiarezza su questa vicenda, in un verso o nell’altro? Perché portarla tanto per le lunghe?".

Marisa Colibazzi