Fermo, stalker folle di gelosia pedina e picchia l'ex: a processo

Davanti al giudice un 25enne accusato di aver preso a calci e pugni la donna che lo aveva denunciato

È stata proprio la denuncia della ragazza a far scattare le indagini a carico del 25enne

È stata proprio la denuncia della ragazza a far scattare le indagini a carico del 25enne

Fermo, 15 giugno 2022 - La voglia di ricominciare una nuova vita di coppia dopo alcune precedenti esperienze che avevano lasciato l’amaro in bocca.

Il desiderio di trovare un partner che potesse condividere i momenti di spensieratezza di una 25enne con un lavoro stabile, ma senza la stabilità di un affetto. E quel giovane coetaneo italiano, ma di origini tunisine, con cui la ragazza era convinta di aver trovato finalmente l’anima gemella e con il quale era andata a convivere per cominciare a costruire il tanto agognato futuro.

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Ma dopo i primi mesi di illusione anche quei sogni si erano infranti. Prima la folle gelosia, poi i ripetuti pedinamenti, qualche schiaffo, anche calci fino ad arrivare a colpirla con pugni su varie parti del corpo quando la giovane aveva tentato di difendersi dalla furia insensata di lui.

Finirà sotto processo per stalking e maltrattamenti il giovane elpidiense, ex compagno della 25enne. Il persecutore della ragazza, al termine delle indagini, è stato infatti rinviato a giudizio. Il dramma della vittima era venuto a galla quando, un’amica aveva visto i segni fisici delle percosse, e la ragazza si era confidata, raccontando ciò che le stava capitando.

La giovane, però, non aveva avuto il coraggio di denunciare alle forze dell’ordine la lunga serie di maltrattamenti, che in alcuni casi l’avevano costretta a ricorrere alle cure dei sanitari, quindi lo avevano fatto i vicini che avevano allertato la polizia per segnalare i violenti litigi nascosti dalle mura domestiche. Ogni minimo elemento raccolto dagli agenti intervenuti era stato cristallizzato ed inserito in una banca dati creata a tutela di tutte le vittime di violenza di genere. Era bastato un secondo intervento per dare alla squadra mobile della questura gli elementi necessari per attivare le indagini e ricostruire ogni accadimento.

E allora la vittima, con il personale specializzato della questura era riuscita finalmente a sentirsi libera di denunciare l’accaduto e raccontare una volta per tutte le ripetute vessazioni subìte.

Queste sue dichiarazioni si erano concretizzate con le indagini e la raccolta di ulteriori elementi testimoniali, che avevano incastrato definitivamente il 25enne di origini tunisine. Era così scattato il provvedimento emesso dall’autorità giudiziaria del divieto di avvicinamento alla donna e di ogni forma di comunicazione del 25enne con la ragazza, che nel frattempo si era trasferita, al sicuro, in un’altra zona.