
Indagano i poliziotti della squadra mobile, guidati dal commissario. Di Giuseppe
C’è già una pista e procedono a ritmi serrati le indagini sulla violenza sessuale di gruppo consumata sulla spiaggia di Porto Sant’Elpidio la notte di sabato scorso ai danni di una turista 30enne. Per dare nomi e volti agli autori dell’inquietante aggressione sessuale sono scesi in campo i poliziotti della squadra mobile, guidati dal commissario Gabriele Di Giuseppe, che, nel giro di 48 ore, hanno già sentito, oltre alla vittima, decine di testimoni che hanno fornito elementi utili ad indentificare i componenti del branco e per i quali presto potrebbero scattare anche le manette. Gli investigatori della questura dopo aver acquisito i filmati dei sistemi di video sorveglianza stanno analizzando ogni frammento nel tentativo di trovare immagini in cui si vedono i sospettati uscire dalla spiaggia o aggirarsi in zona. Nel caso di riscontri positivi, sarebbe un ulteriore conferma di quanto emerso nel corso dell’audizione dei diversi testimoni, che avrebbero visto alcune persone parlare con la turista prima del fattaccio. Il dramma si era consumato sabato notte sulla spiaggia di uno chalet del lungomare centro sud di Porto Sant’Elpidio e la vittima, come detto, è una turista in vacanza nella cittadina rivierasca. Secondo una sommaria ricostruzione dell’accaduto la 30enne sarebbe uscita sul lungomare elpidiense per trascorre una serata tranquilla tra musica e balli in uno chalet allestito per una serata di discoteca. Ad un certo punto avrebbe deciso di andare a sdraiarsi su un lettino in spiaggia per godersi un po’ di brezza e ammirare il panorama marino notturno. Qui alcuni giovani l’avrebbero avvicinata per cercare un approccio e vedendola un po’ brilla, avrebbero creduto di avere a che fare con una preda facile, ma si sbagliavano. Le avances si sarebbero fatte sempre più insistenti, fino a quando l’avrebbero immobilizzata e avrebbero abusato di lei a turno, per poi abbandonarla su qual lettino sulla spiaggia.
La turista, nonostante il trauma psicofisico subito e la scarsa lucidità causata da quanto le era accaduto, era riuscita a lanciare l’allarme con il suo telefonino e sul posto erano immediatamente intervenuti gli uomini della squadra volante della questura e i sanitari del 118 che, dopo le prime cure, l’avevano trasportata al pronto soccorso. Qui era stata subito sedata e solo diverse ore dopo era stata sottoposta a visita ginecologica. Durante gli accertamenti medici le erano stati riscontrati lividi ed escoriazioni in diverse parti compatibili con una presunta aggressione. Al termine degli accertamenti e quando la 30enne si era dimostrata più lucida, gli investigatori della squadra mobile avevano potuto ascoltare il suo racconto e avevano immediatamente avviato le indagini per dare un nome e un volto ai componenti del branco.
Fabio Castori