Ucciso con un coltello da cucina. Al via il processo per Singh:: "Nessun segno di colluttazione"

La lite tra i coinquilini sfociata in tragedia la notte del 18 ottobre 2022, parlano i medici. L’avvocato Mascitti: "Le testimonianze sembrerebbero escludere la legittima difesa". .

Ucciso con un coltello da cucina. Al via il processo per Singh:: "Nessun segno di colluttazione"

Ucciso con un coltello da cucina. Al via il processo per Singh:: "Nessun segno di colluttazione"

Ha preso il via ieri mattina davanti alla Corte d’Assise di Macerata il processo a Manjit Singh, il 56enne di origini indiane accusato di aver assassinato con una coltellata il connazionale e coinquilino 29enne Satwant Singh. In aula, oltre alla Corte, anche il pm Alessandro Pazzaglia, l’imputato, il suo difensore, l’avvocato Alessandro Ciarrocchi, e il legale dei familiari della vittima, l’avvocato Danilo Mascitti. Nel corso dell’udienza sono stati ascoltati i carabinieri che per primi sono intervenuti sul luogo del delitto e gli specialisti del Reparto scientifico dell’Arma, che hanno ricostruito le indagini e confermato l’impianto accusatorio che ha portato al rinvio a giudizio. Poi è stata la volta del medico legale Alessia Romanelli, che ha effettuato l’autopsia sul cadavere, e del tossicologo Rino Froldi. La Romanelli ha spiegato che sulle mani della vittima non c’erano segni di colluttazione e che ad uccidere il 26enne è stato un unico fendente sferrato con un coltellaccio da cucina. Come ricostruito, la lama è penetrata per tutta la sua lunghezza, 20 centimetri, ed ha colpito il fegato, un polmone e la vena cava, portando alla morte per dissanguamento. Il fendente sarebbe stato portato dal basso verso l’alto con una posizione frontale dell’aggressore rispetto alla vittima. Froldi ha invece chiarito che, al momento del decesso, nel sangue della vittima non ci fossero tracce di alcol o altre sostanze. Soddisfatto all’uscita dall’aula l’avvocato Mascitti: "Anche oggi le testimonianze sembrerebbero escludere la legittima difesa, confermando che il fendente è stato sferrato improvvisamente e senza alcuna colluttazione precedente. Ovviamente il processo è ancora alle prime battute ma, fermo restando la valutazione che vorrà dare la Corte, siamo sicuri che il dibattimento ci permetterà di andare a dimostrare cosa sia realmente accaduto quella sera e fare così giustizia per i familiari della vittima". Il brutale delitto, consumatosi la notte del 18 ottobre 2022 nella frazione Bivio Cascinare di Sant’Elpidio a Mare, in un contesto sociale che dovrebbe far riflettere sulle condizioni di vita di lavoratori figli del nuovo schiavismo e spesso soggiogati dagli stessi connazionali.

Quella notte era scoppiata una lite tra i due coinquilini e Manjit, secondo la ricostruzione dei carabinieri, aveva impugnato un coltellaccio da cucina con una lama da 20 centimetri e aveva colpito all’addome Satwant, che era deceduto a seguito di un’emorragia. Nel frattempo l’imputato si sarebbe sdraiato sul suo letto e si sarebbe autoinflitto una coltellata per simulare un’aggressione della vittima e dimostrare la tesi della legittima difesa.

Fabio Castori