Ora basta giustificare

Ferrara, 12 gennaio 2017 - «Il ‘mostro’ alberga in ognuno di noi», qualcuno dirà giustamente. È un dato acclarato. «Il disagio giovanile e la perdita di valori delle nuove generazioni», obietterà qualcun altro. È vecchia ma ci può stare. Ma l’unica verità è che non c’è analisi sociologica che tenga di fronte all’urto disturbante che suscita l’immagine di un padre e di una madre massacrati come bestie da macello da due bulletti di periferia.

Sì, perché al netto dei turbamenti di un’età difficile e delle inevitabili incomprensioni tra genitori e figli, Riccardo e Manuel questo erano. Due bulletti che, dopo aver ucciso, hanno giocato alla PlayStation per colmare il vuoto di esistenze dove - forse - parole come impegno, sacrificio, responsabilità e fatica non erano mai entrate. E dove il rimbrotto di un genitore per lo scarso impegno a scuola era vissuto come un’offesa imperdonabile. Siano gli investigatori a indagare e i magistrati a giudicare ma - per favore - ci siano evitati giustificazionismo sociologico, scorciatoie e pene simboliche contro questa agghiacciante mostruosità.