Banksy Ferrara, 130 opere in mostra. Le anticipazioni

Inaugurazione il 24 aprile per la discussa esposizione a Palazzo dei Diamanti. Parla il curatore Gianluca Marziani

Gianluca Marziani (destra) Genova con il Presidente di Palazzo Ducale Luca Bizzarri

Gianluca Marziani (destra) Genova con il Presidente di Palazzo Ducale Luca Bizzarri

Ferrara, 12 marzo 2020 - Quella su Banksy è mostra Blockbuster? Parliamone. Di polemica, questa mostra, ne ha già vista molta ancora prima di iniziare. Prevista prima per il 1° maggio, poi con molta probabilità per il 24 aprile sempre a Palazzo dei Diamanti, la mostra è prodotta da Metamorfosi e sarà la prima mostra voluta da Vittorio Sgarbi come presidente di Ferrara Arte. “La mostra è solo apparentemente in controtendenza rispetto al passato” spiega Gianluca Marziani, co-curatore della mostra per Metamorfosi insieme a Stefano Antonelli e ad Acoris Andepa.

“Quelle prodotte prima da Ferrara Arte sono sempre mostre di grande qualità, oltre che di raffinatezza e sensibilità, considero quella su Previati una mostra splendida, mai l’artista è stato messo a fuoco in un modo così giusto”. Sulla scelta di Vittorio Sgarbi nel portare Banksy a Ferrara, per Marziani “credo sia stata una scelta molto intuitiva”.

La mostra su Banksy, per il curatore, “ha una sola differenza rispetto al passato di Palazzo dei Diamanti: anziché portare un artista dell’Ottocento o del Novecento, l’artista questa volta è estremamente contemporaneo, è il cuore del nostro tempo”. La ricerca metodologica, scientifica, però, per Marziani non si discosta dal passato: “Banksy nel nostro lavoro viene studiato in un modo parimenti scientifico rispetto alle mostre del passato di Ferrara Arte. Ogni opera in mostra – assicura – gode del 100% dell’ufficialità e delle autorizzazioni del gruppo di Banksy. Laddove c’era un dubbio, anche minimo, ci siamo fermati e non abbiamo inserito l’opera in mostra”.

Sarà una mostra che farà discutere? Gianluca Marziani un po’ lo si spera. “Ferrara è una realtà colta e raffinata, insieme al resto dell’Emilia è forse tra le più alte del paese. E qui sta la vera intuizione di Sgarbi: portando Banksy ai Diamanti, si intercetta una fetta di pubblico che ai Diamanti altrimenti non andrebbe. Per Previati, un ragazzino della provincia emiliano-romagnola non viene a Ferrara, per il fenomeno artistico del momento, con tutte le sue virtù e con tutte le sue criticità, molto probabilmente sì”.

Portare l’opera di uno street artist in un museo è sempre una sfida, quella di Metamorfosi è “rispecchiare l’anima ‘urban’ di Banksy, stradale e collettiva, rappresentata negli originali, che si trovano sui muri delle città, o presi da qualcuno, o andati dispersi – spiega Marziani –. Questa anima va rispecchiata, sublimata dentro a un museo, ma va sempre valutata come parte di un percorso, dove l’anima è e rimane nei suoi interventi su strada, più o meno legali, più o meno abusivi, ma sempre con un loro ‘perché’. Di tutto questo, noi siamo dei registratori, fedeli e analitici”. In mostra ci saranno circa 130 opere di Banksy, alcune nuove rispetto alla mostra a Genova (sempre curata da loro e prodotta da Metamorfosi).

“Quaranta serigrafie ufficiali, circa il 90% della sua produzione, che poi Banksy ha smesso di fare. E poi reperti, sculture, pitture che lui modifica, copertine di dischi che lui ha fatto come grafico, magliette originali usate come tele, poster originali di mostre su di lui (che ormai costano come fossero sue opere) e reperti scenografici di sue mostre. E poi tanti video e contributi, tanti testi e testimonianze”.

Tutti questi lavori raccontano “il Banksy-pensiero, collegato a quei frammenti sparsi che sono le sue operazioni, interventi prettamente concettuali. Insomma: una mostra completa, definitiva, per quanto possa esserlo una mostra su Banksy – conclude Marziani -. Ci aspettiamo tutti, in questi giorni, un suo intervento sul coronavirus, no?”. Anja Rossi