Anche quest’anno l’associazione Amici di Kamituga propone il tradizionale mercatino. Fino al al 15 dicembre rimarrà aperto in via Aldighieri 33, con orario 10-12,30 e 15,30-19; chiuso solo il giovedì pomeriggio.
E’ un evento che si ripete dal 1970 e – osservano gli organizzatori – "pensavamo di essere arrivati al traguardo finale in considerazione di molti eventi non più favorevoli, fra i quali la mancata disponibilità di locali pubblici usufruiti in tutti questi anni. Poi inaspettatamente, ci è arrivata da un privato, sensibile alle finalità del nostro operato, l’offerta di poter utilizzare in modo gratuito un ampio locale per il mercatino". E così "Potremo continuare a sostenere le opere sanitarie e scolastiche del centro di Kamituga, intestato a don Alberto Dioli e Betania di Uvira. Le opere sono soprattutto a favore dei bambini con handicap di natura fisica, dei malati di tubercolosi ossea, delle donne in maternità e dei ragazzi sordo-muti, per i quali esiste una scuola specifica, con possibilità di presa in carico completa per chi arriva da zone molto lontane". A Kamituga, oltre al reparto di maternità e al servizio kinesiterapico, è appena entrata in funzione, grazie all’interessamento di un medico locale, una banca del sangue, che servirà l’intera provincia. A Uvira, con il sostegno della Croce Rossa Internazionale è stato inaugurato un nuovo padiglione per la terapia fisica, con un laboratorio per la costruzione di protesi di moderna concezione. Si tratta di un servizio assolutamente necessario per l’ampio territorio di Uvira, dove la necessità di protesi è particolarmente sentita, a causa delle ferite di guerra. Mentre a Kamituga tutto il personale sanitario e amministrativo è nazionale, il centro Betania può avvalersi dell’opera delle suore Saveriane, che hanno una rete di contatti internazionali molto utile per affrontare determinate patologie. In questa direzione si colloca, ad esempio, l’intervento dei medici Operation Smile, che periodicamente operano bambini con malformazioni maxillo facciali, tra cui il cosiddetto labbro leporino. "Confidiamo ancora nella generosità dei numerosi ferraresi che in tutti questi anni ci hanno sostenuto, sia donando per il mercatino, sia con offerte liberali. Il mercatino costituisce tuttavia la fonte economica più importante a sostegno delle opere ed è anche un punto di aggregazione che permette di informare sulla realtà del paese che sosteniamo".