
Un momento dell’esercitazione Joint Stars 2024 al Coa di Poggio Renatico
Entrata nel vivo la ‘Joint Stars 2024 Command Post Exercise, l’esercitazione simulata delle forze armate che sta operando tra la Base navale di Taranto, la Nave Garibaldi e nel Comando operazioni aerospaziali (Coa) di Poggio Renatico per affinare sempre più le proprie capacità. Lo scenario del ‘gioco’, ambientato tra la Sicilia, la Sardegna e coinvolgendo anche gli aeroporti militari italiani, è dei più attuali con uno Stato aggressore verso un Paese, in questo caso alleato della Nato, e la presenza di un’enclave organizzata e armata con ambizioni di supremazia etnica. Questo, dopo una excalation che già nelle precedenti Joint Stars vedeva crisi umanitaria, minaccia cibernetica, violazione spazio aereo, un esercitazione diventare attacco anfibio arrivando quindi alla minaccia militare con un missile balistico in sorvolo e dunque la reazione della Nato, affidando alla guida italiana la missione di respingere l’invasione. E’ lo scenario simulato sul quale sta operando il Jfac (Joint force air component) del Coa di Poggio che pianifica e dirige tutte le attività aerospaziali per il raggiungimento degli obiettivi operativi, con lo scopo di addestrare sempre più i propri uomini in questa esercitazione che vede coinvolte tutte le Forze Armate, in particolar modo l’Aeronautica, e con l’obiettivo di mantenere sempre un alto livello di prontezza operativa nei diversi e complessi scenari di impiego, sempre più spesso caratterizzati da minacce ibride, massimizzare l’interoperabilità e addestrare nella condotta di operazioni militari nel dominio terrestre, marino, sottomarino, aereo, spaziale e cibernetico Euro-Atlantici e a supporto della difesa collettiva del Trattato del Nord-Atlantico. "Durante questa esercitazione il personale che sta lavorando qui gestisce fino a 300 missioni di volo al giorno – ha spiegato il generale di divisione aerea Luca Maineri del Coa in questa Joint Star che vede simulato ogni aspetto, da quello politico, intelligence fino alla tattica – nello scenario c’è stata una prima fase di dissuasione dall’attacco e poi il crollo che ha portato al contrasto armato per ripristinare l’integrità territoriale. Da Poggio c’è il controllo diretto delle forze aeree, dallo strategico al tattico e in questa simulazione sono stati ‘utilizzati’ ad esempio i fighter di 4° e 5° generazione e simulata la disponibilità di patriot. Sono stati usati tutti gli strumenti che dal suolo permettono di avere un quadro fino allo spazio, sul quale il comando delle operazioni spaziali poi prende decisioni". "La sfida maggiore in questa Joint Stars è stata creare il bilanciamento tra il personale da addestrare e quello più esperto", ha spiegato il generale.
Laura Guerra