FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

Da Tollok a Vm: "Guerra e rincari, l’export crolla. Quadro critico"

L’analisi di Patrizio Marzola, segretario Fim Cisl. Tutti i nodi della metalmeccanica ferrarese.

Patrizio Marzola, segretario generale della Fim-Cisl ha perso parte alla protesta dei lavoratori

Patrizio Marzola, segretario generale della Fim-Cisl ha perso parte alla protesta dei lavoratori

Patrizio Marzola, segretario generale della Fim-Cisl. Anche lei davanti ai cancelli della Rexnord Tollok di Masi Torello. Un altro baluardo della manifattura ferrarese se ne va…

"Una vicenda davvero triste anche per le modalità con le quali sono state comunicate le decisioni aziendali ai 77 lavoratori dello stabilimento di Masi Torello. Una pec in cui si annuncia la volontà dell’azienda di cessare l’attività. In realtà, si tratta di una delocalizzazione verso Cina e India".

Ora quali sviluppi prevede?

"Domani avremo un incontro in Confindustria con i vertici aziendali per capire quale sarà il futuro e quali sono le reali intenzioni dell’impresa che fa, appunto, parte di una multinazionale. Il dossier è comunque già all’attenzione della politica e dei sindacati regionali. Ma Tollok è solamente l’ultima di una seria di crisi aziendali che stanno funestando il nostro territorio".

Il 2024 è stato, per il territorio ferrarese e, in particolare, per il segmento della metalmeccanica davvero un anno funesto. "Decisamente. Abbiamo iniziato nei primi mesi dell’anno con il caso Tecopress di Dosso nella quale comunque in termini occupazionali sono andate perdute circa quaranta unità lavorative. Poi, la grande crisi di Berco, Vm a Cento giusto per rimanere nella zona dell’Alto Ferrarese e, oggi, Tollok".

Come si spiega questa brusca contrazione del comparto metalmeccanico?

"Per la verità le imprese del nostro territorio stanno scontando, adesso, la crisi che è iniziata nel 2022 con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. L’export verso quei paesi è letteralmente crollato e il mercato russo, per tanti dei player del nostro territorio, era molto importante. Non vanno poi dimenticate le condizioni di contesto che si sono venute a creare a seguito dello scoppio del conflitto. Dai rincari sulle forniture energetiche, passando per le fluttuazioni repentine sui prezzi delle materie prime. Tutto questo in una situazione, nel nostro Paese, di pesante spirale inflazionistica".

In questo quadro si inserisce anche il ridimensionamento registrato da Vm a Cento.

"Vede, faccio il sindacalista dal 1997 e, onestamente, non ricordo una crisi industriale di questa portata. Mi riferisco a tutta questa serie di problemi aziendali diffusi un po’ su tutto il territorio. Il caso Vm risente della grande crisi tedesca. Se la Germania rallenta, l’onda lunga colpisce anche noi".