"Mafie, non sottovalutiamo il rischio infiltrazioni"

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Gentile lettore, la sua è una domanda legittima. L’analisi di Musacchio tocca le questioni ferraresi e allarga lo sguardo al panorama nazionale dove, inutile dirlo, in certe zone (e non solo al sud) le infiltrazioni mafiose sono un problema ben più pregnante rispetto alla realtà ferrarese. Per quanto riguarda noi, non posso che attenermi a quanto emerso dalle inchieste sullo spaccio locale, le cui conclusioni sono state rese note dalle forze di polizia. L’operazione Signal, ad esempio, ha ricostruito il flusso di droga che riforniva il Gad, nelle mani del clan nigeriano degli Arobaga Vikings, oggi alla sbarra con l’accusa di associazione mafiosa. Da quanto emerso, il canale era ‘autonomo’ e proveniva dall’Olanda, non quindi dall’Albania. Qualche anno fa, ai lidi, fu intercettato un grosso carico di marijuana proveniente verosimilmente dall’Albania, ma sembrava essere ‘di passaggio’, destinato a piazze più grandi e remunerative. Finora quindi, gli elementi investigativi sembrerebbero portare in un’altra direzione, anche se ovviamente l’attenzione delle forze dell’ordine è a 360 gradi. Con questo, sia chiaro, non vogliamo sottovalutare i campanelli d’allarme che arrivano da chi studia questi fenomeni. Anzi, oggi più che mai è importante ogni appello e stimolo a tenere alta la guardia. Soprattutto nei momenti di fragilità economica e sociale, in cui si è più vulnerabili alle infiltrazioni del crimine organizzato.