MARIO BOVENZI
Cronaca

Peschereccio rischia d’affondare: "Ormai a picco, l’abbiamo salvato"

Attraccato a Porto Garibaldi, l’acqua invade lo scafo. Sos della vigilanza marittima di Goro guidata da Mari

Peschereccio rischia d’affondare: "Ormai a picco, l’abbiamo salvato"

Peschereccio rischia d’affondare: "Ormai a picco, l’abbiamo salvato"

Sarebbe andato a picco – un investimento di almeno un milione di euro perso sul fondo limaccioso –, il peschereccio ancorato nel molo di Porto Garibaldi. E’ la notte tra sabato e domenica. Roberto Cavallari, ex pescatore, 25 anni in alto mare a bordo delle navi, nella squadra della vigilanza marittima di Goro, si accorge che c’è qualcosa che non va. Le gomene che la tenevano ancorata al porto tese al massimo, la barca inclinata. L’affianca e sale a bordo. L’acqua ormai nella sala motori. Ancora qualche minuto è sarebbe colata a picco. L’allarme, l’arrivo dei vigili del fuoco che con le pompe salvano l’imbarcazione da pesca. La gioia dell’armatore che aveva rischiato di perdere soldi e sacrifici. "Abbiamo evitato l’affondamento di quel motopesca ormeggiato a Porto Garibaldi, grazie alla prontezza di uno dei miei uomini, alla sua esperienza", a raccontare quelle ore è Alvaro Mari, direttore del comparto marittimo del Corpo Vigili Giurati di Firenze, una flotta formata da numerose imbarcazioni che sorveglia 24 ore su 24, per tutti i giorni dell’anno, 13mila chilometri quadrati di estensione. E’ la Sacca di Goro, con le concessioni di vongole.

Non solo Goro?

"No, svolgiamo un servizio di controllo e vigilanza sia in Veneto che in Emilia Romagna, dalla laguna di Marinetta, in provincia di Rovigo, alle foci del Reno. Anche la zona di Porto Garibaldi figura tra le aree sulle quali dobbiamo puntare gli occhi, da monitorare"

Quella notte, una delle vostre pattuglie era lì

"Sì, portiamo avanti il servizio di vigilanza della nursery di Porto Garibaldi. Fa parte dei nostri compiti, un servizio che svolgiamo ogni notte per proteggere il seme delle vongole dai predoni"

Seme che fa gola anche al granchio blu

"Per il momento lì è protetto anche dal killer delle vongole. Noi dobbiamo tutelare quello spazio"

Così l’altra notte Roberto Cavallari era lì

"Esatto, è uno degli uomini più esperti del nostro esercito che conta oltre trenta persone. Li scelgo tutti con grande attenzione, è fondamentale che abbiano esperienza in mare, che il mare conoscano bene e che sappiano cavarsela"

Cosa ha visto?

"La barca da pesca era inclinata, molto inclinata. Le corde che la teneva legata al molo tese, ormai erano quelle a reggerla, ad impedire che affondasse. Era chiaro che qualcosa non andava, se n’è accorto subito"

Un sabotaggio?

"Il pensiero è andato anche in quella direzione, poi abbiamo verificato che si era gustata una delle pompe di sentina. Può succedere"

E’ successo. Cosa ha fatto Cavallari?

"Ha accostato, usando tutte le precauzioni. Poi è salito a bordo, ha dato un’occhiata. E si è accorto di quella massa d’acqua che aveva invaso lo scafo, allagato la sala dove si trovano i motori"

A quel punto ha lanciato l’allarme

"Sì, ha chiamato i vigili del fuoco che in pochi minuti sono arrivati sul molo. Hanno impiegato con le motopompe oltre due ore per asciugare tutta l’acqua"

Un intervento in extremis

"Per essere chiari, se non ci accorgevamo di quello che stava succedendo l’armatore avrebbe trovato la mattina il peschereccio sul fondo del porto canale

Un bel danno

"Non sono un esperto, ma una barca di quelle dimensioni anche datata costa circa un milione di euro"

Vi ha ringraziato?

"Sì, molto. Per noi un bel riconoscimento del lavoro che facciamo per la tutela del mare".