"Po in secca e inquinato Acido nitrico nel Volano"

La denuncia di Mantovani (M5S): "Lo scolo in via Caldirolo come una fogna". La risposta di Hera: "Valori entro i limiti di legge. Nessuna anomalia rilevata"

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di Federico Di Bisceglie

Poca acqua e pure inquinata. L’altra faccia dell’allarme siccità si chiama "azoto ammoniacale". Presente nell’acqua del Po di Volano, a valle dell’impianto di depurazione di Hera (in via Caldirolo) in una quantità "quattro volte superiore ai livelli consentiti". La denuncia arriva dal capogruppo del Movimento 5 Stelle, Tommaso Mantovani. Ambientalista della prima ora, il capo bastone pentastellato assieme agli attivisti della Rete della Giustizia Climatica nei mesi scorsi ha prelevato campioni d’acqua e li ha fatti analizzare "a mie spese" da un laboratorio di Unife. "I risultati sono sconvolgenti – dice il grillino – . I campionamenti fatti nella zona indicata dalla società sportiva Delta Sup rivelano che, in corrispondenza dello scarico dell’impianto di Hera, l’acqua del Volano presenta una quantità altissima di acido nitrico. Ma, a questo punto, occorrerebbe individuare i responsabili di questa situazione". Vestendo i panni del giallista, Mantovani formula una serie di ipotesi: "Questi valori potrebbero essere imputabili agli allacciamenti abusivi – dice – oppure ad Arpae (dalla quale non abbiamo avuto risposte) per il mancato controllo. Oppure potrebbe essere una colpa a monte della stessa Hera". Su controllo delle acque, il grillino ricorda di aver depositato nei mesi scorsi anche un’interpellanza rimasta poi lettera morta. La multiutility, chiamata in causa, risponde a tono.

"Come confermato dai campionamenti eseguiti allo scarico di via Gramicia sia da Hera che da Arpae – così la multiutility – , il depuratore delle acque reflue di Ferrara rispetta pienamente i limiti di legge di emissione e che quindi non è stata rilevata nessuna anomalia nelle sostanze di scarico dell’ultimo periodo". A valle del punto di campionamento, dicono da Hera, "le acque depurate raggiungono il Volano attraverso un collettore di circa 3 km di lunghezza e oltre 2 metri di larghezza: un vero e proprio canale sotterraneo, nel quale confluiscono, durante gli eventi meteorici, anche le acque delle fogne cittadine. Questa dorsale convoglia le acque in un impianto di pompaggio che scarica nel Po di Volano. Inoltre i punti di scarico del corso d’acqua nei pressi del ponte Caldirolo rappresentano solo una parte di quelli presenti nel tratto cittadino del canale". Duro anche il commento di Marco Falciano della Rete della Giustizia Climatica che, assieme a Mantovani e al gruppo ambiente del Movimento 5 Stelle, ha partecipato ai prelievi dell’acqua. "La presenza dell’azoto ammoniacale in quelle quantità – dice – è un fatto gravissimo che assimila i valori del Volano a quelli di una fogna a cielo aperto. In 5 anni ho fatto ben 17 segnalazioni ad Arpae, a cui non è mai stata data una risposta". La pars construens di questa vicenda è racchiusa nella proposta di legge regionale "sulla ripubblicizzazione dell’acqua – dice Mantovani – . Una proposta che prevede, tra l’altro, l’abolizione di Atersir e una gestione a livello territoriale sia dei servizi idrici che dei rifiuti". Una battaglia degna del grillismo più autentico.