Quando il Pibe de Oro diede spettacolo al Mazza

Il suo Napoli, nel 1986, inaugurò la stagione del primo scudetto proprio vincendo a Ferrara in Coppa Italia. E nel 2004 andò al Carnevale di Cento

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Azzurri che, tra l’altro, nel giugno successivo archivieranno nella propria bacheca anche quel trofeo. La rete d’apertura di quella afosa serata al Mazza, invece, fu firmata di testa da un certo Salvatore Bagni – su assist, neanche a dirsi, del compagno numero 10 – che anni dopo farà da tramite proprio per il ritorno del fuoriclasse sudamericano a Ferrara. Anzi, per la precisione, a Cento: "Ero andato a trovare Diego a Cesenatico – ricorda Manservisi –, a casa di Salvatore Bagni, per convincerlo a partecipare al Carnevale. Poi abbiamo continuato a vederci anche dopo quell’anno perché il rapporto che si era instaurato tra noi era ottimo". Tutto, in quel febbraio 2004, era pronto per il grande ritorno, questa volta in borghese, del fantasista argentino. La cittadina era in fermento, la Rai pronta alla diretta con la trasmissione ‘Quelli che il calcio’, i giornalisti con microfoni accesi e taccuini aperti. Ma Diego non arrivò: "Era rimasto bloccato a Cuba – incalza Manservisi – perché non gli imbarcarono le mazze da golf. Arrivò la settimana successiva e si trovò di fronte Staffelli di ‘Striscia la Notizia’ che proprio al Carnevale gli regalò il celebre ‘Tapiro d’oro’. Fu un pomeriggio indimenticabile". Ricordi di una giornata indelebile, insomma, con le vie di Cento stracolme di persone in adorazione per quell’uomo che, insieme a Pelè, ancora oggi (e forse per sempre) gli esperti considerano il miglior calciatore della storia. Tutto genio e sregolatezza. E pensare che l’argentino è stato vicino anche ad un altro ritorno nella nostra provincia; lo stesso Manservisi, infatti, fu vicino a portarlo al torneo di calcio di Scortichino, poi impegni di lavoro non permisero all’eroe di Messico ‘86 di presenziare. "Lui voleva venire a giocare a tutti i costi, ne parlammo a lungo, ma purtroppo non ci fu mai l’occasione – conclude Manservisi –. Però, conservo ancora la sua maglia albiceleste autografata. Ad ogni modo, di Diego mi porterò dentro per sempre un bel ricordo: è stato un uomo generoso con la gente e molto divertente. Con lui si parlava tranquillamente di tutto nel privato, sia di calcio che della vita in generale. Covid permettendo, se nel 2021 riusciremo ad organizzare il Carnevale, sicuramente in qualche modo gli renderemo omaggio". Matteo Langone