CRISTIANO BENDIN
Cronaca

Sfilate elettorali. Ma sono carenti vision e obiettivi

L'articolo di Cristiano Bendin evidenzia la necessità di progetti concreti per lo sviluppo di Ferrara e provincia, oltre alle mere promesse e incontri istituzionali. Si sottolinea la mancanza di leadership e di iniziative efficaci, invitando i candidati a occuparsi di queste questioni cruciali per il territorio.

Sì, perché al di là del pomposo obiettivo ("efficientamento energetico e transizione ecologica attraverso azioni di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici"), la firma di giovedì rappresenta

un passaggio essenziale e propedeutico per lo sviluppo

del petrolchimico e la continuazione della sua attività in ottica green. Improntato alla concretezza anche l’incontro di ieri con il ministro Pichetto Fratin (Ambiente), che ha visto protagonisti gli imprenditori e le associazioni di categoria (con Cna, Confcooperative e Confartigianato unite nel sollecitare un’accelerazione del pacchetto industria 5.0).

Dato atto di tutto ciò, e dando per scontato che in campagna elettorale i ministri sfilano e regalano facili promesse a tutti, il punto è un altro: oltre ad accogliere ministri, assessori regionali (giorni fa è stato a Ferrara anche il titolare dello sviluppo economico Vincenzo Colla) e leader di partito, che progetti abbiamo per Ferrara e la sua provincia? Oltre a riempirci la bocca con la parola ’green’ e ad invocare sinergie che raramente si realizzano, quale idea di sviluppo (sociale, (turistico, economico, agricolo, energetico) abbiamo per il sistema territoriale (che va dal capoluogo alla costa)? Quali grandi progetti abbiamo proposto, come provincia, per dare a questa terra una identità che, partendo dalla sua storia e dalla sua bellezza, la proietti verso il futuro agganciando province a noi limitrofe e ben più avanti come, ad esempio, Ravenna? Cosa chiediamo di concreto a questi interlocutori, oltre alla loro benevolenza e attenzione? Giova ricordare, per agevolare una risposta,

il naufragio della consulta provinciale dell’economia, ente pletorico di cui abbiamo perso la memoria, o il poco

o nulla prodotto dal tavolo dell’imprenditoria, attualmente presieduto da Confindustria. Non è tutta colpa delle associazioni di categoria.

Sono mancati anche il ruolo propulsivo e di coordinamento della Provincia, ente svuotato di poteri e privo di leadership, e il traino del capoluogo, che non dialoga con Comacchio. Anche di tutto questo dovrebbero occuparsi i vari candidati. Da Ferrara a Mesola.