
Un aforisma molto antico, che racchiude in sé una tendenza ancora molto attuale; voci che si propagano e acquisiscono credibilità. Un’opinione negativa, condivisa in maniera capillare da sempre più persone, può trasformare la realtà in pregiudizio. La società attuale, multietnica e multiculturale, si presta a critiche che nascondono, spesso, la paura di scoprire ciò che non conosciamo personalmente, ma di cui abbiamo sentito parlare… Noi alunni della III A ci riteniamo fortunati a vivere in una realtà scolastica ricca di diversità, che ci ha reso maggiormente consapevoli di quanto abbiamo imparato dalle culture, lingue e tradizioni altrui.
Consideriamo inutili le barriere che vengono innalzate per impedire l’eterogeneità tra i ragazzi, poiché non favoriscono l’integrazione nella società odierna, promotrice di scambi sociali. Coloro che sono reticenti nei confronti di qualcosa o qualcuno, senza conoscere a fondo, generano pregiudizi, dei quali i più deboli sono vittime. E pensiamo che, altrettanto prede di questa rete, siano le persone che si lasciano condizionare da essi, volgendo il proprio pensiero a favore degli stereotipi generati. Questo periodo di didattica a distanza, di isolamento, ci ha consentito di comprendere pienamente la nostra necessità di scambio, basato interamente su una visione di uguaglianza, che sormonta i grandi pregiudizi contemporanei. Abbiamo ponderato a lungo sulla necessità di superare le preclusioni create da essi, che ci impediscono di esprimere la nostra voglia di essere considerati alla pari. Noi, classe III A, siamo fieri di voler abbattere le barriere e pertanto, proponiamo lo slogan "Non è quello che credi; via i pregiudizi!". Avete presente viale Krasnodar? Vi diamo comunque un aiuto: pensate a un quartiere popolare sulla trafficata via Bologna che nei ricordi di tanti è ancora un quartiere degradato e pericoloso, provate ad immaginare come potrebbe essere una scuola in questo quartiere… qualunque cosa abbiate pensato di negativo, noi alunni della classe III A vi invitamo a visitare (quando sarà possibile) la nostra scuola.
È importante toccare con mano la realtà, prima di giungere a conclusioni affrettate. Sappiamo bene che oggi giorno è consuetudine strumentalizzare i preconcetti trasformandoli in pregiudizi. La nostra sede scolastica è accogliente, pulita e offre molteplici possibilità formative. È frequentata da ragazzi di tante culture, questo che potrebbe rappresentare, secondo il pensare comune, un limite è invece un punto di forza, anzi ciò che noi consideriamo il ‘nostro’ punto di forza. Ogni giorno tutti insieme, riusciamo a scoprire modi di pensare e vivere che appartengono a tradizioni famigliari e culturali diverse, in questo continuo confronto cresciamo e impariamo.