Scacco ai ladri con il reddito di cittadinanza Raid in case isolate, anche la notte di Natale

In carcere quattro persone. Sono accusate di ventitré colpi e sospettate di altri dodici. Recuperati 35mila euro di refurtiva e una pistola

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di Federico Malavasi

Sceglievano case isolate, abitate per lo più da anziani e preferibilmente senza sistemi di allarme o porte blindate. Agivano per lo più al pomeriggio e spesso con il favore della nebbia. La mattina era dedicata ai sopralluoghi, eseguiti meticolosamente da due membri della banda che giravano di porta in porta fingendosi una coppia in cerca di una casa in affitto o di uova fresche da comprare. In tutto, nel giro di un anno, avrebbero inanellato trentacinque furti in abitazione tra Ferrara, Formignana, Riva del Po, Copparo, Adria e la provincia di Padova. Di questi, ventitré gli vengono contestati formalmente mentre su dodici sono ancora in corso accertamenti, anche se il modus operandi sembra non lasciare spazio a molti dubbi. I quattro membri di questa banda di ‘topi d’appartamento’ sono stati arrestati all’alba di lunedì dai carabinieri di Copparo e Torino, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Vartan Giacomelli su richiesta del pubblico ministero Stefano Longhi. In manette sono finiti Miki Marinkovic, 48 anni, Kristijan Duric, 28 anni, Gimmi Duric, 27 anni e Valentina Stojanovic, 31 anni. Tutti di origine serba, Kristian e Valentina avevano una relazione e vivevano a Copparo mentre gli altri due, padre e figlio, abitavano in un campo nomadi di Torino. Due di loro (la 31enne e il 48enne, padre anche di Kristijan Duric) percepivano il reddito di cittadinanza. A seguito dell’indagine è stato immediatamente avviato l’iter per lo stop all’erogazione del contributo ottenuto in maniera indebita.

L’inchiesta – denominata ‘Day thefts’ dall’inglese ‘furti di giorno’ – è durata un anno. I primi atti investigativi sono stati eseguiti nel settembre del 2020 quando i militari del nucleo operativo di Copparo hanno iniziato a registrare uno strano incremento di furti nella zona. L’attività dell’Arma ha messo insieme una serie di elementi tra cui le immagini di telecamere di sorveglianza e le importanti testimonianza di vittime e residenti delle aree interessate dai furti. Col passare del tempo, il puzzle criminale ha preso forma e le attenzioni dei militari si sono focalizzate sulla coppia che viveva a Copparo. I due, durante la mattinata, giravano di casa in casa per effettuare sopralluoghi e scegliere i bersagli da colpire. Più tardi, una volta individuato l’obiettivo, entravano in azione forzando le porte con cacciaviti o anche con delle lastre per far scattare la serratura. Una volta dentro, rubavano soprattutto gioielli e orologi di valore. La refurtiva veniva infilata in una federa da cuscino e successivamente o sepolta in buche nel terreno o affidata alla nonna della ragazza (ora indagata per ricettazione) che provvedeva a rivenderla a un ‘compro oro’ di Ferrara. In uno dei primi furti, i banditi avevano portato via anche una pistola con relative munizioni, arma che non è mai stata rivenduta. Forse, sospettano gli inquirenti, perché intenzionati a tenerla con sé durante i loro raid. Per le loro azioni utilizzavano auto intestate a prestanome che venivano immediatamente cambiate non appena incappavano in un controllo.

Nelle settimane intorno a Natale, l’attività del gruppo si era incrementata grazie all’arrivo in città dell’‘ala torinese’ della banda. Padre e figlio avevano preso in affitto (in nero) un appartamento in zona Gad per poter partecipare ai colpi insieme ai complici. A testimonianza della spregiudicatezza del gruppo c’è l’episodio accaduto proprio la notte di Natale ad Alberone di Ro. La 31enne era entrata in chiesa durante la messa di mezzanotte, per verificare che la coppia di anziani che avevano deciso di derubare fosse alla funzione. Accertata l’assenza dei padroni di casa, i complici hanno agito, svuotando l’abitazione. L’attività messa in piedi dalla banda si è dimostrata molto fruttuosa, al punto da permettere alla 31enne di comprare una casa a Copparo. Nel complesso, per i furti contestati, i malviventi hanno messo insieme refurtiva per 45mila euro, 35mila dei quali recuperati e restituiti ai legittimi proprietari.