Ordinanza antismog, un legale: «Misura anticostituzionale»

L’avvocato Ferroni: «L’ordinanza sacrifica il godimento del diritto di proprietà». Scoppia la bagarre politica. E c’è chi lamenta un refuso nella prima versione del testo

Il divieto ha creato un grande dibattito tra la cittadinanza

Il divieto ha creato un grande dibattito tra la cittadinanza

Ferrara, 5 ottobre 2018 - Continua la battaglia sull’ordinanza antismog varata dal Comune e da giorni oggetto di dibattito. Dopo gli strali del leghista Alan Fabbri («Il Pd ha bocciato la nostra proposta di escludere i diesel Euro 4. Un danno per l’economia») arriva a stretto giro la replica del Pd, per bocca del segretario regionale Paolo Calvano. «La Lega di cui Alan Fabbri è capogruppo in Regione, un anno fa, ha sostenuto il piano dell’aria contro cui oggi invece, in modo ipocrita e opportunistico, si scaglia – dice il dem –. Lo ha fatto condividendo quel piano in assemblea Regionale, dove i consiglieri leghisti si sono limitati a rimarcare soltanto che mancavano risorse per la rottamazione e richiamando Regione e Governo a stanziarle. La Regione Emilia-Romagna lo ha fatto: 4 milioni di euro per sostituire i veicoli commerciali. E il Governo? La Lega lo sollecitava quando era un esecutivo del Pd e invece ora fa finta di nulla».

Anzi, prosegue Calvano, «dimentica che l’attuale ministro all’Ambiente, anch’egli sostenuto da Lega e M5S, ci ha detto di andare avanti e che le misure previste dal bacino padano devono essere estese a tutta l’Italia. Del resto nel contratto di Governo, Lega e 5S, hanno scritto che i veicoli diesel devono sparire. In sostanza a Roma sono per l’ambiente mentre a Bologna sono pro smog: quindi sono ambientalisti a targhe alterne». Poi l’affondo al leghista. «Se Fabbri se ne frega della salute dei cittadini – aggiunge –, e parliamo di ben 80mila morti all’anno a causa dello smog, noi stiamo provando a farcene carico. Questa transizione provoca indubbi disagi, per questo sono state previste deroghe per famiglie, lavoratori, cittadini a basso reddito, malati ed invalidi e sono stati previsti corridoi di ingresso alle città. C’è modo per limitare ulteriormente questi disagi? Probabilmente sì e la Regione si è messa in ascolto e li sta vagliando, ma con la consapevolezza che il primo obiettivo è tutelare la salute pubblica».

Ma il dibattito non è solo politico. Anche i cittadini si interrogano e, soprattutto, avanzano sospetti di legittimità riguardo a un’ordinanza che ha scatenato diversi mal di pancia. C’è chi mette in evidenza un refuso emerso nella primissima versione del documento (dove come data di inizio è indicato il primo ottobre 2017), errore «prontamente corretto già a partire da lunedì» come spiega l’assessore alla viabilità Aldo Modonesi. C’è anche chi evidenzia presunti rilievi di incostituzionalità, come l’avvocato Ugo Ferroni. «Secondo il mio punto di vista – scrive il legale – l’ordinanza sacrifica il godimento del diritto di proprietà previsto e sancito dall’articolo 42 della Costituzione». Ma non è tutto. «I problemi ecologici della società sono addossati solo a pochi a vantaggio di tutti – chiosa l’avvocato –. Colpendo le fasce più deboli, cioè chi ha auto più vetuste. L’esenzione alle sole imprese e non ai privati e ai liberi professionisti, è ingiusta. Si infrangono dunque anche dettati dell’articolo 3, tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge. Mi auguro vengano adottate misure correttive».