Treppiedi, frecce, manifesti a Ferrara. La Soprintendenza: "Serve decoro"

Giro di vite. La lettera dell'ente ingiunge al Comune di far rispettare la normativa che vieta forme di pubblicità su edifici tutelati

Uno dei possibili cartelli non in linea con i dettami della Soprintendenza

Uno dei possibili cartelli non in linea con i dettami della Soprintendenza

Ferrara, 6 luglio 2018 - Via i treppiedi che reggono lavagnette e manifesti. Stop ai cartelli affissi ai segnali stradali. Un freno ai variopinti menu plastificati, ai gelati ‘king size’ che richiamano l’attenzione dei golosi. Una lettera della Soprintendenza richiama all’ordine il Comune, e impone un giro di vite per i locali situati soprattutto nel centro storico. Invocando l’articolo 49 del ‘Codice dei Beni Culturali e del paesaggio’ (un testo del 2004 ma che negli anni ha avuto varie modificazione), dalle Belle Arti si invoca – in modo peraltro ultimativo – un’azione a tappeto, o quanto meno efficace, per porre un freno al proliferare di cartelli e insegne pubblicitarie, al di fuori di quelle già autorizzate e regolamentate. Nel mirino della Soprintendenza, che non prefigura sanzioni ma richiede, in questa fase, l’intervento degli organi di controllo preposti (ovvero la Polizia Commerciale), ci sono cartelli, manifesti e altri manufatti pubblicitari, situati a ridosso o in prossimità di edifici o beni tutelati, oltre che lungo le strade.

Basta un rapido tour nelle vie del centro per scoprire che l’applicazione del d.gls 42/2004 rischia di fare tabula rasa soprattutto ai danni di bar, ristoranti, gelaterie: nei pressi di varie distese, ma anche in prossimità di portici (ad esempio in Porta Reno o di fronte al Castello) ci sono cartelli attaccati ai pali e alle colonne, con le caratteristiche frecce che indirizzano verso il locale. Non mancano i cartelli attaccati a un cartello stradale – è il caso in via Mazzini – che invitano a girare l’angolo per raggiungere un rinomato pub. E che dire della vistosa insegna, alta più di un uomo, che sbuca dal portale storico del Palazzo della Borsa, lungo corso Giovecca? Ma nel richiamo al decoro, figurano anche i manu esposti fuori dai locali, spesso installati su cavalletti o leggii.

Difficile dire quante di queste forme di pubblicità siano, peraltro, regolarmente autorizzate: anche se non si trattasse di insegne o pannelli abusivi, alla Soprintendenza comunque non importa. Il Codice dei Beni Culturali, sul quale si è fondato peraltro l’accordo con gli operatori sull’uniformità di cartelli e insegne, non ammette deroghe. Perciò all’assessore al Commercio Roberto Serra non è rimasto che informare le associazioni di categoria e allertare i vigili urbani. Fra pochi giorni, dopo il fotografo del Resto del Carlino, che ha immortalato visi sorridenti di ferraresi e turisti, il prossimo tour sarà compiuto, inevitabilmente, con il blocchetto delle multe alla mano.