
Un cacciatore è stato sorpreso da una pattuglia della Polizia provinciale in una zona umida tra Codigoro e Fiscaglia ad abbattere tre oche selvatiche. Una specie nei cui confronti la caccia è sempre vietata. È scattata la denuncia, il sequestro dell’arma e dei tre esemplari abbattuti. Gli agenti, giunti sul posto fin dalle primo mattino, si sono posizionati fra le canne che circondano la zona. Messo il cacciatore nel mirino del loro binocolo, lo hanno sentito esplodere dei colpi verso uno stormo di oche, senza tuttavia colpirle. Poco dopo, però, hanno assistito all’abbattimento di un’oca selvatica, diversa dalle altre specie di avifauna e anatidi sia per il piumaggio, molto chiaro, che per la lunghezza, circa 80 centimetri, e per l’apertura alare di un metro e mezzo. Poiché l’appostamento si poteva raggiungere solo con un natante, gli agenti hanno atteso il cacciatore fino al suo rientro a terra, sistemandosi poco distante dalla sua auto. Attesa durata più di tre ore, durante le quali hanno sentito esplodere altri colpi e notato il cacciatore nascondere le oche vicino alla vegetazione. All’arrivo dell’uomo con la propria piccola barca, sono scattati gli accertamenti che hanno portato al rinvenimento di un esemplare sul fondo della barca e di altri due nascosti nella vegetazione, nei pressi del capanno dal quale erano partiti gli spari. Nel frattempo, nella zona di Codigoro un cacciatore è stato individuato da un’altra pattuglia di agenti provinciali perché dopo aver sparato a due fagiani, anziché annotarli sul tesserino di caccia li ha nascosti tra le zolle di un terreno. Comportamento ‘truffaldino’, perché avrebbe potuto permettergli di abbattere più volatili del consentito, e perciò multato di 154 euro. "Proseguono senza sosta – commenta il comandante Claudio Castagnoli – i controlli sul territorio, che i colleghi effettuano a difesa del nostro patrimonio ambientale".