Spal, domani riparte la campagna abbonamenti

Dopo il dissequestro del ‘Mazza’, è una corsa contro il tempo sia per il cambio di posto e settore che per la vendita libera

Gli uomini della Guardia di Finanza mentre tolgono i sigilli allo stadio Mazza (Foto Bp)

Gli uomini della Guardia di Finanza mentre tolgono i sigilli allo stadio Mazza (Foto Bp)

Ferrara, 11 agosto 2019 - Corsa contro il tempo per la campagna abbonamenti: ‘Mai da sola’ (lo slogan del tesseramento) dovrebbe ripartire già domani, anticipa il direttore generale Andrea Gazzoli, demandando a ulteriori dettagli. In ogni caso l’idea è quella di lasciare quattro o cinque giorni per il cambio di posto e di settore, e subito dopo aprire la vendita degli abbonamenti: la speranza è che lo stop, capitato proprio a ridosso delle ferie, non abbia attenuato la passione della tifoseria. Ad oggi sono 5598 gli abbonati, contro gli 8700 circa dello scorso anni: l’auspicio della dirigenza biancazzurra è che il desiderio di Spal sia forte, al punto da superare anche i problemi che, inevitabilmente, potrebbero verificarsi per la compressione forzata dei tempi. «Tutta la struttura sarà comunque impegnata al massimo», dichiara Gazzoli.

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Per quanto riguarda invece la vendita dei biglietti, sia per il match di Coppa Italia di domenica 18 (solo oggi si saprà se l’avversario del primo turno sarà il Pordenone o il Feralpisalò), sia per la partita del 25 contro l’Atalanta, occorrerà attendere un altro passaggio. Dovrà riunirsi allo stadio la Commissione provinciale di vigilanza, coordinata dalla Prefettura, che dovrà dare l’indispensabile ok all’agibilità. Verificando anche la nuova recinzione della Curva Ovest, dove al posto delle barriere sono state installate le vetrate. Nessun dubbio sulla conformità e sulla sicurezza, ma il passaggio burocratico è obbligatorio.

Per evitare inghippi, legati alle ferie, già ieri il Comune ha allertato la Prefettura, perché la riunione si tenga il prima possibile, magari anche prima del Ferragosto. A questo punto non c’è davvero più tempo da perdere, per consentire al tifo biancazzurro di incalanarsi e sanare ansie e ferite nell’animo. Trapela intanto la reazione del presidente Mattioli, il giorno del sequestro: «Stavo andando in Lega, mi hanno telefonato dicendo che stavano mettendo i sigilli allo stadio. Ho risposto: E zà!». Non solo quello, pare.