Alfonso: "Serve un altro atteggiamento"

"Questa situazione ci blocca, ma non è menefreghismo. Di sicuro, a livello di nomi la Spal non deve stare all’ultimo posto"

Alfonso: "Serve un altro atteggiamento"

Alfonso: "Serve un altro atteggiamento"

Come accaduto a Cosenza, Enrico Alfonso è stato l’ultimo ad arrendersi. Tenendo accesa la fiammella della speranza fino al gol del raddoppio di Zaro grazie ad una parata miracolosa su Casiraghi. Alla fine però gli interventi del portiere spallino servono solo a limitare i danni, alimentando una crisi senza fine. Il numero 1 però non ci sta, e chiede alla squadra un deciso cambio di rotta che possa portare alla salvezza nel rush finale.

"È dura commentare questa ennesima sconfitta, siamo profondamente dispiaciuti – spiega Alfonso –. Spero di parlare a nome di tutti: mancano otto partite, quindi ci sono tanti punti in palio, ma alla luce degli ultimi risultati e prestazione bisogna fare qualcosa in più. Non è una questione di menefreghismo o poca voglia, ma questa situazione ci blocca: non riusciamo a dare le risposte giuste in termini di aggressività e cattiveria in campo. Invece di essere stimolati, siamo frenati.

Ma ripeto: otto partite sono tante, ci sono molti scontri diretti e tante gare nelle quali dovremo vendere cara la pelle e giocare da ultimi in classifica, una cosa che, mi spiace dirlo, ma non siamo ancora riusciti a fare".

Ritiene che la Spal abbia delle lacune tecniche?

"Non sta a me dirlo, ma di sicuro a livello di nomi la Spal non è da ultimo posto. I risultati però dicono il contrario".

Come si esce da questa situazione?

"Con l’atteggiamento giusto. Lo confesso: anch’io sto accusando la situazione. Mi piange il cuore vedere la Spal in fondo alla classifica, e anche professionalmente non mi piace trovarmi in questa posizione. Dobbiamo prestare più attenzione in certe situazioni. Nel primo tempo ho fatto un esempio ai miei compagni: tante volte teniamo la testa bassa e gli avversari fanno una giocata. Siamo frenati da questa classifica: lavorare sulla testa non è facile, abbiamo cambiato tante cose ma non entro nel merito del discorso. Bisogna giocare con più grinta, proprio come fa il Sudtirol. Tait oggi sembrava Rambo: mani addosso a tutti, tanto casino e ad ogni fallo una protesta. Ecco, nelle ultime otto partite voglio vedere una Spal ignorante".

L’arbitro come ha spiegato l’episodio del primo gol di Zaro?

"Non ha spiegato proprio nulla: non giudico il suo operato, ma di sicuro non ha dialogato coi giocatori. Abbiamo capito poco di quello che è successo in campo".

I tifosi cosa vi hanno detto a fine gara?

"Sono da applaudire, come sempre. Sono venuti a Bolzano in tanti, sostenendoci per 100 minuti. Alla fine ci hanno espresso il loro attaccamento per la maglia e la città. Ci hanno chiesto di giocare il resto della stagione sfoderando gli attributi e giocando da tifosi spallini".

Stefano Manfredini