Anthony Grundy quando giocava a Ferrara (foto Businesspress)
Ferrara, 15 novembre 2019 - Arriva dagli Stati Uniti, ed è una tragedia che in primo luogo colpisce un uomo di 40 anni, e in secondo luogo ferisce gli appassionati di pallacanestro, anche a Ferrara. Stiamo parlando della morte di Anthony Grundy, il secondo americano dell’epopea targata Mascellani e Crovetti che ci lascia troppo presto, dopo il connazionale Brent Darby solo pochi anni fa.
Ignote le cause del decesso, per l’ex prodotto di North Carolina State che giocò a Ferrara, in serie A, nella stagione 2009/2010. Non lasciò sul campo ricordi indelebili, Grundy, arrivato per far dimenticare la coppia Collins-Ray e quello straordinario decimo posto che ancora rappresenta un record per il basket ferrarese, ed invece naufragato tra infortuni, qualche eccesso e la sensazione di un talento mai sbocciato del tutto.
Arrivato in estate dopo la sua prima stagione italiana a Teramo, Valli e Crovetti puntarono sul suo talento per il dopo Ray, ma lui non fu mai in grado di far rimpiangere l’ex Boston Celtics. In quella Carife, ricca purtroppo di contraddizioni e con un organico mai realmente all’altezza delle aspettative, Anthony giocò a sprazzi e di partite se ne vinsero troppo poche.
Una stagione difficile, con un infortunio e un rientro sempre rimandato, quando la squadra, con gli arrivi di Ford e Schultze, si era rinforzata fino a sfiorare una miracolosa salvezza nel maggio del 2010 a Biella.
Finì male per lui e per Ferrara, retrocessa in A2 e alla fine di un ciclo. Di Anthony poi si persero le tracce, ad alti livelli la sua carriera si chiuse, tra rimpianti e la sensazione di un talento troppo presto buttato alle ortiche. Fino alla tremenda notizia di oggi.
Il Kleb Basket Ferrara, erede sportivo di quel Basket Club che vide Anthony protagonista per una stagione, lo ha voluto ricordare subito con un comunicato di cordoglio.