Brillano i pregi di una Spal frizzante

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Mauro

Malaguti

Bella partita e giusto pareggio, ma peccato, con la P maiuscola. La Spal aveva dominato il favoritissimo Monza ed era passata in vantaggio nel corso di una mezz’ora iniziale spumeggiante e condotta alla grandissima. Il terzo gol di Colombo in 15 giorni ha detto che la punta di valore la Spal alla fine ce l’ha, anche se del 2002. Poi è venuto fuori il vero valore del Monza, e alla fine l’1-1 ci sta. Il biondo di Vimercate è anche il primo a violare in stagione la rete di Gregorio, con suo pieno merito. La gara ha vissuto fasi alterne. Mezz’ora di sola Spal, tantissimo Monza dal 30’ al 60’, e un finale più equilibrato, con i biancazzurri un filo meglio ai punti. Se si cercano colpe nella giornata, se ne possono trovare due: non essere riusciti a raddoppiare quando il Monza era parso davvero alle corde, e aver patito di continuo Carlos Augusto sulla propria destra, con Dickmann sotto pressione e Seck poco propenso ad aiutarlo. Finchè proprio il numero 30 non ha pareggiato l’incontro. Si sapeva che era l’uomo forte di Stroppa, ma non si è riusciti a rimediare se non col ricorso al 4-3-1-2 con l’ingresso di Crociata e l’abbassamento di Mancosu, purtroppo solo successivamente al gol del brasiliano. Ma sarebbe ingeneroso sottolineare più i difetti che i pregi di una Spal generosa, frizzante, a tratti irresistibile anziché bolsa e soporifera come quelle degli ultimi due anni, pronta a mettere gamba e cuore oltre l’ostacolo in ogni istante e fino al 96’. Ritrovati i suoi tifosi, la squadra è andata a salutarli prima e dopo la partita, ricavandone due applausi che la dicono lunga sull’infatuazione che sta colpendo il popolo del Mazza nelle poche gare della gestione di Pep Clotet. Se la Spal è questa, e se saprà essere questa a lungo, la faccenda si farebbe davvero interessante.