In arrivo il ds Lupo: era a Venezia con Tacopina

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Si era intuito che nella cabina di direzione sportiva Joe Tacopina poteva apportare qualche correzione per il prossimo anno, e facilmente la correzione porterà il nome di Fabio Lupo (foto). Pescarese, 58 anni, Lupo è il candidato numero uno al ruolo di responsabile dell’imminente mercato della Spal. Partirebbe con un vantaggio: quello di conoscere bene il presidente per aver lavorato con lui tre anni fa a Venezia. Lupo e Tacopina posero le prime basi per la promozione in serie A dei neroverdi: fu il nuovo ds in pectore a portare in laguna Aramu che il Torino aveva scaricato in C a Siena, e poi capitan Ceccaroni e i vari Maleh, Caligara, Pomini e l’ex Cremonesi. Quel Venezia si salvò, per salire in A nella stagione successiva, ma già prima della fine del 2019-20 Joe aveva ceduto il club a Niederauer e Lupo aveva dovuto lasciare a sua volta. Ecco, proprio quella delle dimissioni facili è una nomea che ha accompagnato Lupo, che in precedenza aveva lavorato a Palermo con Zamparini e ancora prima per Giulianova, Ascoli, Atalanta, Juve Stabia, Torino (scouting), Sampdoria (al settore giovanile), Bellinzona, Sorrento, Manfredonia e Teramo. Ad Ascoli era tornato quest’anno confezionando la squadra che Sottil sta portando ai playoff, prima di abbandonare dopo una fragorosa lite col presidente Pulcinelli, in cui Lupo ha lamentato interferenze pesanti, in particolare opera di Sandro Pochesci, del ben noto arbitro di Tivoli Massimo De Santis e della "corte dei miracoli" che gravitava attorno al proprietario. A Venezia Tacopina descrisse Lupo come "una persona speciale, un intellettuale oltre che un ottimo dirigente". In laguna era stato in precedenza capo scouting quando Perinetti era ds, e Tacopina ha ottimi rapporti anche con quest’ultimo. Rimane da capire ora il futuro di Tarantino e Zamuner. Di sicuro l’ex bandiera della Spal dovrebbe lasciare, non avendo contratto: e con lui il fido De Franceschi. Diversa la posizione di Tarantino, che venne scelto da Joe. Ma Lupo è abituato a lavorare da solo e anche la permanenza di Tarantino è tutta da verificare.

Mauro Malaguti