"Mantova da rispettare, ma il nostro destino dipende tutto da quello che facciamo noi"

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Torna a scaldare i motori la Tramec. Domani, alla Milwuakee Dinelli Arena (palla a due alle 20.30), arriva Mantova, per la prima gara della fase ad orologio che, oltre ai virgiliani, metterà di fronte alla Benedetto Treviglio, Assigeco Piacenza e Torino. Quattro sfide per scoprire il destino dei biancorossi, sesti al termine della stagione regolare, dopo una straordinaria rincorsa, ma reduci da tre ko consecutivi, che hanno in parte sporcato un cammino eccellente e ricco di soddisfazioni.

Contro gli Stings (ottavi nel girone verde con un record di 14 vittorie e 12 sconfitte) servirà ritrovare quella fiducia e quella solidità che avevano contraddistinto il gruppo di Mecacci nei mesi di febbraio e marzo, quando Cento volava alta, affacciandosi sulla finestra dei playoff. "Mantova è una squadra molto pericolosa, con 9 senior, che con tutti gli effettivi a disposizione può mettere in campo dieci giocatori. A ciò, va sommato il fatto che domani esordirà Giddy Potts (ingaggiato dai lombardi per questo finale di stagione, dopo che l’americano era stato squalificato per doping tre mesi fa con la maglia di Treviglio, ndr), che sarà accoppiato con Stojanovic. Per questo credo che, per la prima volta da inizio anno, li troveremo al completo – ha dichiarato alla vigilia coach Mecacci –. E’ una squadra profonda e robusta fisicamente, che è cambiata tanto durante l’arco della stagione, e che si affaccia a questa fase ad orologio con il compito di vincere più gare possibili per centrare i playoff. Non sarà una partita facile, non solo per il valore dell’avversario che ci troveremo di fronte, ma anche per le nostre condizioni. La squadra è stanca, e il fatto di avere rotazioni corte nel ruolo degli esterni ha pesato, e non poco. Però, ribadisco, siamo padroni del nostro destino e, quindi, dobbiamo essere bravi a prenderci ciò che vogliamo. In ogni caso, quello che abbiamo fatto fino ad ora non ce lo toglie nessuno: nel girone di ritorno abbiamo vinto 8 partite su 13, le uniche 5 sfide perse sono state fuori casa (eccetto con Ferrara) contro le 5 squadre ci stanno davanti. Non raggiungere l’obiettivo, dopo ciò che è stato fatto in stagione regolare, sarebbe come andare a Roma e non vedere il Papa, ma dobbiamo metterci in testa che il nostro futuro dipende tutto da noi, e non dai risultati delle altre. Dobbiamo solo pensare a giocare meglio e, in casa, a sfruttare l’aiuto del nostro pubblico".

Giovanni Poggi