Spal, si cambia: via Venturato, tocca a De Rossi?

Tacopina e Lupo hanno già incontrato l’ex bandiera della Roma, in cima ai desideri. L’altro ex azzurro Oddo e Aglietti le alternative

Daniele De Rossi

Daniele De Rossi

Il collasso di Frosinone - a partire dal povero Fiordaliso, costretto a piantonare Caso che ha velocità tripla rispetto a lui, sino alla totale mancanza di reazione della squadra dopo la rete subita, ha mandato in frantumi l’esperienza spallina di Roberto Venturato. Joe Tacopina e Fabio Lupo non hanno perso tempo: troppo vistoso il regresso della Spal nelle ultime due partite, e troppo evidente la responsabilità dell’ex allenatore del Cittadella sul rovescio in Ciociaria, per non intervenire. Così non sarà lui a dirigere il primo allenamento della Spal di settimana. La dirigenza della Spal dovrebbe comunicare il nome del sostituto nella giornata di oggi e sarebbe intenzionata a puntare con decisione su Daniele De Rossi, che presidente e ds hanno incontrato già nei pressi di Roma.

La trattativa ha però i suoi tempi e nella rosa figurano anche altri nomi in alternativa: ma non si tratta di Stellone e nemmeno di Leonardo Semplici, il cui nome pure è circolato ieri per chiari (e comprensibili) afflati nostalgici. Nel caso, tra i tanti che sono girati, fari sull’altro campione del mondo del 2006 Massimo Oddo, di recente a Padova e in passato a Pescara (promosso in A) e Udine. Alternativa praticabile anche Alfredo Aglietti, tra l’altro di recente sugli spalti al "Mazza" contro il Genoa e già contattato anche lui da Tacopina e Lupo. Suggestione azzurra e mundial, dunque, per la panchina della Spal? Se si conclude e inizia davvero l’era DDR, si parla di un grandissimo calciatore al debutto come tecnico in campionato. Dopo aver appeso le scarpe al chiodo, De Rossi - classe 1983 - si è affinato alla corte della Nazionale di Roberto Mancini, di cui ha fatto parte in due puntate. Fu assistant coach per l’Europeo vinto, poi lasciò per cercare una avventura in proprio, e non avendola trovata tornò di nuovo col Roberto nazionale a gennaio, dopo la cocente eliminazione dal Mondiale. Poco prima di essere richiamato dal Mancio, aveva anche fatto una esperienza di un paio di mesi al servizio delle under tricolori.

Pochi giorni fa aveva sostenuto un derby tra campioni del mondo con l’amico Fabio Cannavaro per la panchina del Benevento. La spuntò il difensore, forse anche in virtù delle esperienze già sostenute all’estero, mentre Daniele è quel che gli americani definiscono un beginner, un esordiente. A intrigare Tacopina e Lupo, oltre alle referenze ottenute nel periodo di De Rossi in Nazionale, sono due componenti non trascurabili: la personalità e la duttilità. Di lui, ancora quando giocava, sempre si sostenne che era un vero "allenatore in campo", sia per l’autorità che sapeva esercitare sui compagni, per cui era grande punto di riferimento, sia per la connaturata sapienza tattica come centrocampista di lotta e di governo. E con carattere da vendere. Quanto alla duttilità, De Rossi non è tecnico unidimensionale che si vuole legare a un solo modulo, e potrebbe anche ripartire da dove Venturato ha lasciato. Massimo Oddo e Alfredo Aglietti come detto, sono nell’ordine le due principali alternative nel caso con De Rossi non si arrivasse all’intesa.

Mauro Malaguti