Forlì deve ritrovare il miglior Roderick

In questa stagione tre sole partite sotto i 10 punti: sono coincise con i ko contro Scafati, Napoli e Udine (con 7 di media)

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di Simone Casadei

Il ritorno sul parquet, dopo l’eliminazione ai quarti di finale di Coppa Italia, è ancora ben distante: la trasferta di San Severo è in programma tra due settimane esatte. Per allora, un unico obiettivo in casa Pallacanestro 2.015: rimettere benzina nel motore e recuperare la migliore condizione fisica. Nonché ritrovare il Terrence Roderick che fino a poche settimane fa emozionava i tifosi e sapeva trascinare per mano i compagni anche nei momenti più complicati, con grande maturità e caparbietà. Perché è evidente che l’ex Napoli, ultimamente, stia un po’ girando col freno a mano tirato, in particolar modo nei fondamentali big match.

I numeri, del resto, non mentono e fotografano alla perfezione la situazione di Roderick. Nell’ultimo mese Forlì ha sostenuto tre sfide dal peso specifico elevato e contro avversarie al top in categoria: a Scafati a fine febbraio, a Napoli nella seconda metà di marzo e quindi Udine in Coppa Italia poche ore fa. Partite che, con i tutti i distinguo del caso e i differenti andamenti, l’Unieuro ha sempre chiuso sconfitta, trovando briciole dal suo principale riferimento offensivo. Sempre in doppia cifra in ogni uscita stagionale, dall’esordio in Supercoppa all’ultimo impegno di campionato contro Latina, Roderick ha fallito l’appuntamento proprio soltanto in quei tre fondamentali impegni: 7 punti con Scafati, 9 a Napoli, 5 con Udine. Per una media di 7 punti in 24’ di impiego (anche la presenza sul parquet è decisamente esigua: nervosismo e falli incidono), tirando col 33% dal campo. In stagione, al netto delle gare appena citate, ‘viaggia’ a 20,6 in 33’, addirittura col 50% dal campo.

Mettendo da parte con tutte le attenuanti del caso la gara contro la Givova (Forlì era reduce dai dieci giorni di inattività post Covid), il match di Cervia contro i friulani è l’emblema dell’attuale momento di T-Rod. Il nativo di Philadelphia ha faticato ad ingranare la marcia, trovando il primo canestro della sua partita dopo più di 25’ di gioco, pasticciando troppo in precedenza. Quindi, proprio quando pareva sulla strada della redenzione, ha sofferto le marcature approntate da Boniciolli (Deangeli lo ha ben annebbiato) reagendo in malo modo, di frustrazione, dopo una palla persa – l’ennesima: saranno 6 a fine partita – in palleggio. Dovendo così fare i conti ancora una volta col problema falli proprio nel momento clou. Era già avvenuto anche a Napoli, quando, dopo qualche ‘colpo’ di troppo con Uglietti, fu estromesso nell’ultimo minuto sul 69-69. Negli ultimi minuti, infine, il patatrac, incidendo in negativo quando rimesso in campo da Dell’Agnello con Forlì sul +4.

Non è certo il momento dei giudizi sommari su Terrence. Anche perché la sua stagione, sinora, non può certo definirsi negativa e il suo impatto sulla squadra – che a tratti ha comunque dimostrato di poter reggere offensivamente anche senza il suo contributo – è cristallino. Al tempo stesso, però, quando il livello si alza e la posta in palio è di quelle da non lasciarsi sfuggire, Forlì non può prescindere da un Roderick presente mentalmente.