Dodici storie di forlivesi deportati diventano ‘Pietre d’Inciampo’

Domani e mercoledì mattina saranno inaugurate: un’idea dello Scientifico per ricordare chi sopravvisse e chi morì nei lager

Giorno della Memoria, gli appuntamenti a Forlì

Giorno della Memoria, gli appuntamenti a Forlì

Forlì, 24 gennaio 2022 - Ricorre il 27 gennaio il Giorno della Memoria per commemorare le vittime dell’Olocausto. Il Comune di Forlì ha organizzato per l’occasione diversi eventi per non dimenticare lo sterminio e le persecuzioni subite dal popolo ebraico e dai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti.

Domani e dopodomani, i giorni immediatamente precedenti alla ricorrenza, saranno scoperte le prime ‘Pietre d’Inciampo’ della città, collocate dal Comune di Forlì grazie a un’idea degli studenti del Liceo Scientifico Fulcieri Paulucci di Calboli. Le dodici pietre si pongono nel contesto della più ampia iniziativa internazionale dell’artista tedesco Gunter Demnig per mantenere viva la memoria, e ricordano altrettanti deportati legati alla città (nella foto, alcuni prigionieri dei campi di sterminio).

La prima parte del percorso delle Pietre d’Inciampo verrà presentata domani mattina alle 10.30 a partire da corso Garibaldi 2, all’angolo con piazza Saffi. Il percorso riprenderà poi il giorno seguente alla stessa ora, a partire però da via Giorgio Regnoli 88. Le Pietre posizionate in corso Garibaldi 2 ricorderanno Nassim Matatia, Matilde Hakim e i loro figli Nino, Camelia e Roberto. Furono tutti deportati fra novembre e dicembre 1943, ma a tornare a casa fu solo Nino, il figlio maggiore (a Camelia Matatia è stato intitolato anche un istituto scolastico comprensivo). In corso Diaz 63 sarà ricordato invece il giovane Remigio Diena, deportato ad Auschwitz nel 1944 e assassinato l’anno successivo, mentre in corso della Repubblica 108 ci sarà la Pietra dedicata a Gustavo Saralvo, imprigionato a Marradi dopo l’arresto e morto nel giugno del 1944. Le Pietre d’Inciampo in via Giorgio Regnoli 88 ricorderanno invece Renzo Saralvo e Celeste Sonnino, due ebrei entrambi sopravvissuti nascondendosi.

Il nome di don Pietro Garbin sarà invece presente al civico 8 della piazzetta a lui dedicata. Il sacerdote, che durante gli anni della guerra dava rifugio agli ebrei, fu arrestato nell’agosto del 1944 e torturato prima della sua liberazione. Le ultime due Pietre d’Inciampo saranno situate in via Bruni 16. Si tratta di quelle dedicate a Itala Spazzoli e Orsola Franca Ferrini, arrestate il 7 agosto del 1944 e deportate nel campo di concentramento a Dachau, da dove furono poi liberate.