Valmori *
A un anno dall’alluvione è giusto fermarsi un attimo per una riflessione e un ringraziamento. Se ora siamo qui tutti uniti è perché ci siamo presi le nostre responsabilità e ci siamo dati la forza reciproca per rimetterci in piedi e questo grazie anche a tutti i volontari che, ‘angeli del fango’, si sono sentiti anch’essi responsabili di tutto questo e, guidati da uno spirito di altruismo, hanno dato la svolta al nostro quartiere. La macchina di aiuto è partita immediatamente, nessuno si è tirato indietro, anch’io ho dovuto fare una scelta e a oggi, insieme alla mia famiglia, sono convinto che ho fatto la scelta giusta.
Ho visto persone che, nonostante tutto, non si sono arrese, anche se arrendersi, in certi momenti sembrava la soluzione più giusta, ho visto persone con le lacrime agli occhi che, incredule, guardavano sacrifici di una vita spazzati via, ho avuto anch’io momenti di sconforto, ho avuto momenti in cui anche i miei occhi si sono riempiti di lacrime, ma sono proprio state queste lacrime amare che hanno dato la forza di prendersi la responsabilità e ritornare a ciò che poteva essere vicino alla normalità. Il territorio è stato coinvolto in maniera totale, sono state colpite le famiglie, la parrocchia, le scuole e le attività commerciali, tutte realtà che fanno del Quartiere una grande comunità, ma l’impegno di essere parte di un progetto comune ci ha portato ad risollevarci, con difficoltà certamente, e a ritornare alla vita.
A oggi possiamo dirci orgogliosi di ciò che abbiamo fatto tutti insieme e mi rammarica che questo territorio, dopo una tragedia simile, sia diventato un luogo di divisione e di discordia in cui la tragedia sia motivo di controversie. Dispiace che l’anniversario dell’alluvione diventi l’occasione per usare ancora una volta la tragedia a fini elettorali e propagandistici. Non vi è stata alcuna imposizione dall’alto, le scelte compiute dal Comune sono state condivise con chi da sempre rappresenta i quartieri della città, cioè i comitati di quartiere. Ma sono sicuro che la gente dei Romiti e di tutti i territori colpiti vada oltre e ringrazio tutti i miei concittadini perché con la loro tenacia e umiltà hanno portato il quartiere Romiti a rivivere nel segno della comunità.
Ricordo (e gli sono vicino) le famiglie che purtroppo hanno perso i loro cari, a loro va tutta la solidarietà della comunità, a loro dobbiamo pensare quando ci viene chiesta una spiegazione di responsabilità, a loro si deve la rinascita della comunità stessa; una comunità che non ha perso il senso di condivisione, collaborazione, di amicizia e di amore. Il mio ringraziamento è rivolto a tutti coloro che fin dal primo momento si sono riversati nel nostro territorio, a partire dai soccorsi (vigili del fuoco, Polizia di stato, carabinieri, Finanza, esercito, polizia locale, volontari della Protezione civile) arrivando a tutti i volontari, cittadini, associazioni, aziende, realtà presenti nel territorio forlivese e non, ma soprattutto a tutti coloro che provenienti da tutta Italia sono rimasti al nostro fianco. Non posso dimenticare il grande sostegno che la dirigente scolastica Daniela Bandini ha garantito alle famiglie. L’elenco sarebbe lunghissimo. Insieme abbiamo vissuto momenti che nessuno di noi potrà mai dimenticare, ma il ricordo ci renderà ancora più forti perché i Romiti devono rinascere.
* coordinatore del comitato
di quartiere Romiti