SOFIA NARDI
Cronaca

Scultura, spianato il basamento. Altolà della Soprintendenza. Messa in duomo, non in piazza. La diocesi: "Troppe polemiche"

Vigilia rovente. Nel mirino l’altezza dell’opera davanti a porta Schiavonia. Il Pd: "Zattini nel caos". Celebrazione spostata: per il Comune dipende dalle previsioni meteo, dal vicario un’altra versione.

Scultura, spianato il basamento. Altolà della Soprintendenza. Messa in duomo, non in piazza. La diocesi: "Troppe polemiche"

Scultura, spianato il basamento. Altolà della Soprintendenza. Messa in duomo, non in piazza. La diocesi: "Troppe polemiche"

A poche ore dalla giornata dedicata alle celebrazioni per l’anniversario dell’alluvione molti programmi sono cambiati: la messa, prevista in piazza Saffi, sarà celebrata in duomo e una modifica sostanziale riguarda anche la discussa opera sistemata di fronte a porta Schiavonia.

Il primo a diffondere una nota, ieri mattina, è stato il Comune che ha comunicato come a causa dei "bollettini meteo che prevedono piogge nel pomeriggio con possibile aumento di intensità" la messa celebrata alle 18 dal vescovo Livio Corazza sarebbe stata spostata in duomo, mentre il concerto previsto per le 19.30 avrebbe trovato spazio al Villa Romiti. Qualche ora più tardi, tuttavia, la diocesi ha dato una versione differente in una propria nota: "Viste le polemiche, insieme con il vescovo – è la dichiarazione attribuita al vicario generale don Enrico Casadei – non riteniamo ci siano le condizioni per celebrare in piazza una messa che voleva essere un momento di comunione, di solidarietà e di ricordo delle vittime dell’alluvione. Ringraziamo tutti coloro che avevano capito lo spirito dell’iniziativa". Il riferimento è a chi, nelle scorse ore, ha manifestato scontento per la scelta di ricordare un anniversario che ha sconvolto l’intera comunità con una funzione religiosa, per di più in un luogo pubblico..

Inoltre, c’è il caso che riguarda il monumento di porta Schiavonia. Il basamento della scultura dedicata agli ‘angeli del fango’ era solido da appena pochi giorni, ma è stato smantellato ieri dai martelli pneumatici. Conseguentemente, a causa dei lavori, per alcune ore sono state rimosse anche le figure dei volontari. In questo caso, il programma non cambia: l’opera sarà regolarmente inaugurata oggi alle 17. Tuttavia con una novità.

"Le ragioni della rimozione della statua – spiegavano ieri mattina fonti interne all’amministrazione – sta nella necessità di perfezionare il perimetro di posa". Più che perfezionato, in realtà, il piedistallo è stato rifatto da zero: "Gli operai hanno limato e abbassato la parte di cemento, anche secondo indicazioni ricevute dalla Soprintendenza", è la risposta successiva. Le sculture di metallo, invece, non subiranno alcuna modifica.

Il piedistallo era già stato giudicato troppo alto e invasivo da diversi cittadini che avevano espresso la loro opinione sui social, oltre che dall’architetto Sauro Turroni (ex senatore dei Verdi): "Una colata di cemento". In queste ore ha rincarato la dose: "I volontari idealmente rappresentati rifiutano in blocco l’opera, come una modesta operazione autocelebrativa di chi li ha lasciati senza guida durante l’alluvione".

Va all’attacco il consigliere comunale del Pd Jacopo Zanotti: "Non si comprende di quale manutenzione necessitasse un manufatto appena installato". Il consigliere ha chiesto l’accesso agli atti per sapere formalmente le ragioni (e i costi) dei cambiamenti, e conclude sottolineando che l’opera "in pochi giorni è stata installata, contestata e demolita: un esempio della confusione che regna in casa Zattini, autore di un pessimo autogol a pochi giorni dal voto". Il segretario comunale del Pd Michele Valli parla di "situazione grottesca", "fatti gravi", "pasticcio" e si chiede: "Quanto costerà ulteriormente alla comunità questo evidente errore di progettazione?". "Denaro pubblico che sarebbe stato più efficientemente speso nel restauro delle aree alluvionate", chiosa Michele Fiumi, portavoce di ‘RinnoviAmo Forlì’. Che parla di "azione inefficace quando non dannosa", "superficialità e mancanza di lungimiranza".