GIANNI BONALI
Cronaca

Un pazzo inverno: "Sotto l’albero mai così caldo dal ’50. Il top sabato scorso"

I 20,1 gradi del 23 dicembre seconda temperatura più alta degli ultimi decenni. Inoltre 15°C di media il 25, non un record ma quasi. Il meteorologo Randi: "Valori fuori scala fra i 7° e 9°C".

Un pazzo inverno: "Sotto l’albero mai così caldo dal ’50. Il top sabato scorso"

Un pazzo inverno: "Sotto l’albero mai così caldo dal ’50. Il top sabato scorso"

Forlì, 27 dicembre 2023 – Siamo vivendo il periodo di Natale più caldo di sempre, dal 1950 ad oggi, per quanto riguarda i valori presi nel loro complesso. Il record assoluto, per questo mese dalle temperature primaverili, è stato toccato nella stazione meteorologica di Forlì il 23 dicembre scorso con la massima che ha raggiunto i 20,1 gradi, la seconda temperatura più alta mai registrata nel Forlivese. Il record assoluto fu quello segnato il 17 dicembre 1989 con 20,9 gradi, con una minima di 14,4, picco di dicembre in termini assoluti. E il dato del giorno di Natale, con 15 gradi di massima, risulta altrettanto eccezionale. E’ stato infatti il terzo più caldo dal 1960 con una temperatura media di 11,1 gradi, dopo quello del 2009 con una media di 13,4 e quello del 2013 con 11,3.

"Si tratta di temperature fuori scala – commenta Pierluigi Randi, presidente Ampro (Associazione meteo professionisti) e tecnico certificato –, dovute a diversi fattori concomitanti". Sull’area mediterranea il riscaldamento viaggia più velocemente e l’anno climatologico 2023 è stato il più caldo da quando esistono le rilevazioni strumentali.

"Siamo stati purtroppo testimoni di eventi estremi, con il susseguirsi di fenomeni che mai si erano verificati in Romagna – prosegue Randi –. Oltre alla terribile alluvione del maggio scorso, anche il tornado che ha devastato il territorio ravennate con venti vicini ai 300 chilometri l’ora e un ottobre anomalo, con il giorno 9 del mese in cui, sulle colline forlivesi, si è arrivati a toccare i 34 gradi, un valore alto anche per i mesi estivi".

Tornando ad analizzare queste festività dal clima mite, "il primo fattore che ha provocato questa situazione – prosegue Randi – è stato l’arrivo di un anticiclone proveniente dall’Atlantico, con una massa d’aria calda oceanica che si è riversata sulla pianura padana, con effetto di ricaduta e riscaldamento per compressione". Un vento caldo di foehn (ovvero il favonio) proveniente dalle Alpi che ha portato quindi un aumento improvviso delle temperature.

"Siamo tra i 7 e i 9 gradi sopra la media stagionale – sottolinea Randi – anche se già nel 2021 e nel 2022 avevamo vissuto un periodo mite. Le temperature normali in questo momento dell’anno sono infatti di un grado di minima e 6 di massima e occorre andare a ritroso fino al Natale di 20 anni fa, nel 2003, per trovare i 3-4 gradi centigradi sotto lo zero di minima".

Ma il fattore principale di questo clima anomalo è, a Forlì come ovunque, "il fenomeno del riscaldamento globale – spiega il meteorologo –, che è purtroppo una realtà. Siamo vulnerabili e tutto il Mediterraneo è una zona ‘hot spot’, con un effetto domino in corso su tutti i territori, forlivese compreso".

La temperatura ieri è comunque scesa e nei prossimi giorni, a cavallo tra la fine dell’anno e l’inizio di gennaio, è previsto l’arrivo di nubi e nebbie nel Forlivese, con qualche pioggia, "ma oltre è prudente non andare – conclude Randi – per non rischiare di essere imprecisi", visto gli ‘scherzi’ del meteo.