Calcio Eccellenza, l’analisi del bomber in vista della ripresa il 3 aprile a Savignano. "Cava Ronco, 10 gol non bastano: vogliamo ancora rimontare»

Grazhdani: "Siamo giovani, ci manca qualche punto. Il nuovo allenatore Muccioli. è un trascinatore".

"Cava Ronco, 10 gol non bastano: vogliamo ancora rimontare"

"Cava Ronco, 10 gol non bastano: vogliamo ancora rimontare"

Raggiunta la doppia cifra di gol, Aleksander Grazhdani, 30enne bomber con doppio passaporto greco-albanese in forza al Cava Ronco, non vuole fermarsi: scalda le polveri ed è pronto a tirare la volata playoff ai forlivesi, che torneranno in campo mercoledì 3 aprile a Savignano.

Grazhdani, quando mancano 5 giornate al termine della stagione regolare la classifica recita decimo posto: qual è il bilancio biancorosso?

"Potevamo fare meglio, ma crediamo ancora nei playoff. Certo, 10 punti di distacco sono tanti, tuttavia stiamo lavorando bene, assimilando il verbo di Muccioli, e possiamo giocarcela a viso aperto con tutti. La speranza è l’ultima a morire".

È mancata continuità.

"Abbiamo lasciato per strada qualche punto per disattenzione e inesperienza, ma queste sono situazioni da mettere in preventivo essendo la nostra una squadra molto giovane. Aggiungiamo anche i torti arbitrali…".

Cos’è cambiato con l’arrivo del nuovo tecnico?

"Muccioli è stato bravo a tenere in piedi lo spogliatoio e ci ha trasmesso tanta carica agonistica, è un trascinatore. Quanto a Biserni, emotivamente non ha toccato le corde giuste: inoltre la squadra nell’ultimo periodo non riusciva più a mettere in pratica i suoi concetti".

Con la doppietta rifilata al Sant’Agostino ha toccato quota 10 reti: soddisfatto?

"No, non sono pienamente soddisfatto della mia stagione, ma proverò fino in fondo a dare una mano alla squadra: voglio chiudere in bellezza. Certo, per un attaccante la doppia cifra è importante, ma io sono molto esigente con me stesso e autocritico. Fisicamente poi non sempre sono stato a posto".

Il matrimonio tra Grazhdani e il Cava Ronco proseguirà anche nella prossima stagione?

"C’è un grande punto interrogativo. Fra poco diventerò papà e devo valutare un po’ di cose. A Forlì mi trovo bene, il presidente non ci fa mancare niente, ma sono davanti a un bivio: avvicinarmi a casa o restare".

Chi vince il campionato tra Sasso Marconi e Granamica?

"Il Sasso, perché per individualità ed esperienza è superiore. Io ho giocato con i gialloblù, conosco l’ambiente e auguro loro di tornare in serie D".

Qual è l’attaccante più forte del girone B di Eccellenza?

"Tanti… Se devo fare un nome, però, dico Fratti del Pietracuta. Nel ritorno ci ha castigato due volte. È un attaccante esperto, presente in area, difficile da marcare e col fiuto del gol".

Da ex, che effetto le fa vedere il Mezzolara ultimo e virtualmente retrocesso, dopo 20 anni ininterrotti in D?

"Sono molto dispiaciuto, è stata la mia prima squadra di D. Conosco la serietà del direttore Calzolari e Roselli, attuale allenatore e già mio compagno. Purtroppo sono incappati in un’annata storta. Ma sono certo che il Mezzolara risalirà molto presto".

Il 3 aprile torna il campionato e farete visita alla Savignanese, sull’orlo del baratro. Che partita si aspetta?

"Spigolosa, su un campo difficile, contro un avversario che deve salvarsi, ma noi non possiamo sbagliare e faremo di tutto per vincere".

Marco Lombardi

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