Vigevano-Forlì, la rivalità più antica. Minacce e bottiglie rotte. E un’altra A in palio

Nel 1973 lettere anonime e risse. Tutto cominciò con la sfida del 1967 tra Becchi e Ramazzotti. Come allora, la città insegue la promozione

"Ausosiemens-Libertas sarà la vostra tomba". La frase arrivò scritta su carta igienica alla sede della vecchia Libertas, nel marzo 1973. Nessun dubbio sui mittenti. Ausosiemens, all’epoca, era lo sponsor di Vigevano. Se qualcuno sabato sera al Palafiera ha sentito cori contro i prossimi avversari, sappia che la rivalità è antichissima. Non così frequente, certo: l’ultimo precedente sul campo coinvolgeva due società che oggi non ci sono più (c’era la FulgorLibertas, 29 marzo 2009). Ma ci sono tanti e tali capitoli che, in due piazze calde e appassionate, è impossibile strappare dal libro.

Perché arrivare a minacce di morte? Bisogna riavvolgere il nastro a quasi sei anni prima: 4 maggio 1967. Quando si pensa alle rivalità più accese (Fortitudo o Rimini), occorre tenere presente che nessuna è più antica di questa. Forgiata proprio nel giorno che mise Forlì sulla mappa del basket italiano, con la prima storica promozione in serie A, quella che la città di Aurelio Saffi insegue anche oggi. Allora, naturalmente, fu a scapito di Vigevano.

È passato talmente tanto tempo che si giocava ancora nella palestra di viale Italia, oggi inglobata nella scuola elementare ‘Dante Alighieri’ (capienza 200 posti), non c’erano gli americani né la riga del tiro da tre punti. Partita il giovedì, per di più di mattina. La Becchi – glorioso sponsor cittadino, con maglia nero-arancio – battè Trieste 79-61, ma si trovò a dover sperare nella sconfitta della Ramazzotti Vigevano sul campo della Snaidero Udine.

In un’epoca non solo senza internet e telefoni cellulari, ma addirittura prima del televideo, la notizia del risultato dei rivali arrivò alle 19 circa, grazie a qualche forlivese che raggiunse a tempo record il Friuli: 65-58. Il primo posto – già, non esistevano nemmeno i playoff – significava una storica promozione in serie A. Quel giorno nacque davvero il basket: nei mesi estivi fu costruito il Villa Romiti, alcuni dei protagonisti (forlivesissimi) come Adolfo Marisi, Franco De Fanti e Paolo Berlati diventarono leggende. E naturalmente nacque anche la rivalità con Vigevano.

Fu evidente appunto nel 1973, sul campo di Settimo Milanese. Anni fa, Marisi ricordò al Carlino "cori e insulti contro mamme, mogli, fidanzate. E gli sputi erano il minimo che potesse capitare". Quella volta fu Vigevano a esultare: 80-79. Forlì fallì il tiro del sorpasso nel finale e recriminò per una vera e propria beffa: al termine di una mezza rissa, Vigevano cambiò il giocatore destinato a tirare due liberi (facendo 2/2) senza che gli arbitri se ne accorgessero. Un episodio che si rivelò a dir poco decisivo. Quanto ai rischi per l’incolumità fisica paventati dagli ultras lombardi, ci furono anche quelli: a parti invertite, però. Angelo Rovati – futuro presidente Libertas, quello della promozione Olitalia nel 1995 – ruppe una bottiglia di vetro e, con quella in pugno, fu sul punto di scagliarsi contro i sostenitori avversari sugli spalti.

Il fuoco della sfida si è mantenuto incredibilmente intatto nei decenni, seppure senza più quegli eccessi. Nel marzo 2009 la VemSistemi di coach Giampaolo Di Lorenzo cercava il primo posto in B1: alla penultima giornata di regular season si giocò in un Villa Romiti da tutto esaurito, con 1.800 spettatori. In panchina per Vigevano c’era Gigi Garelli, che ha allenato lì in due diverse occasioni e nella sua città adottiva per ben quattro volte; Alessandro Michelon e Federico Tassinari erano i biancorossi con un passato a maglie invertite. Forlì stravinse 98-71. Ma la partita divenne memorabile per la lite tra lo stesso Tassinari e l’argentino Mario Josè Ghersetti: secondo le ricostruzioni dell’epoca, quest’ultimo svelò all’avversario il proprio stipendio mensile, certamente superiore (e non di poco) a quello di Tassinari. Il quale, a mo’ di Francesco Totti in un Roma-Juve 4-0, indicò platealmente il tabellone segnapunti del Villa Romiti, in quel momento fisso sul +30. Accendendo, se possibile, ancora di più gli animi.

Le due piazze si sono, come dire, ‘lasciate male’: quella fu l’ultima partita. Paradossalmente, dopo quella lezione subìta, nel 2009 fu Vigevano a salire (la Vem si arenò in semifinale). La FulgorLibertas arrivò in Legadue nell’estate 2010, ripescata anche grazie al crac dei lombardi. La cui risalita è finita giusto un anno fa. Rieccole ora una di fronte all’altra (e potrebbero ritrovarsi anche ai playoff): vietato aspettarsi che domenica sia una partita come tutte le altre.

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