2009-07-05
PAROLA D’ORDINE tirare la sfoglia di pasta e piadina. Romagnola naturalmente. Ne sa qualcosa Teresa Mainetti, sapiente sfoglina che fa parte dell’associazione ‘Azdore’ di Dozza. Gruppo di battagliere signore che si ritrovano per sfornare chilometri di pasta fatta in casa in occasione di feste ed eventi. A loro poi è dedicata una sagra che si svolge ogni anno in settembre.
«In Romagna — assicura la sfoglina — le azdore sono maestre nel preparare la pasta fatta a mano. Come tortelli, cappelletti, ravioli, garganelli, passatelli, tagliatelle, tagliolini, strozzapreti, zuppe, gnocchi e gnocchetti». Dozza è un borgo molto vitale, dove fioriscono le attività commerciali. Nel centro storico si affaccia la ‘Piccola osteria del Borgo’. «Siamo abbastanza contenti — spiega Veronica Vincenzi, socia con Marco Sforza anche in un altro locale che si chiama Ekò — di come vanno gli affari. Anche se, è inutile negarlo, il passaggio è diminuito molto. Sentiamo davvero la mancanza di eventi che richiamino i turisti a Dozza». E continua: «Noi comunque ce la mettiamo tutta e cerchiamo di curare il locale dando molta importanza alla carta dei vini. All’Ekò, che è il bar del circolo tennis, facciamo musica dal vivo, stuzzicheria e grigliate». Interviene la cuoca Patrizia Barbieri: «Si può dire che prepariamo una cucina tradizionale, che sposa ricette bolognesi e romagnoli. E siamo famosi sicuramente per le tagliatelle al ragù e per le piadine e le crescentine». Quasi di fronte all’osteria spiccano alcuni negozi. Come il forno. «L’esercizio commerciale — racconta la fornaia Stefania Fantini — fu aperto nel 1964. E nel tempo abbiamo acquisito una fedele clientela». A pochi passi una bottega tradizionale: «Il nostro obbiettivo — dice il titolare Vanes Micchinelli — è quello di valorizzare la nostra zona proponendo prodotti tipici che godono già di una certa fama».
Pier Luigi Trombetta